Il Real vince la serie 3-1 ed è alle Final Four: il Panathinaikos sfiora la rimonta epica ma si arrende a Doncic
E’ il Real Madrid l’ultima squadra a staccare il biglietto per le Final Four: la squadra di Laso in gara 4 ha sfruttato il match point non tremando dopo aver sciupato 19 dei 22 punti di vantaggio accumulato. In più, può contare sul talento sconfinato di Doncic, decisivo dopo aver faticato nei precedenti tre atti della serie.
In una serie in cui ha fatto la differenza la profondità del roster a disposizione degli spagnoli, questa sera protagonista, oltre a Doncic, è stato Llull che ha griffato con 7 assist il suo secondo match al rientro dall’infortunio, prezioso quanto Gustavo Ayon, artefice dell’incredibile 15/16 da due punti dei blancos nei primi 20 minuti.
Il pallino del gioco è stato quasi sempre nelle mani di Doncic e compagni i quali, dopo una prima spallata (21-14) rintuzzata da Mike James e Matt Lojeski (27-23), hanno spaccato il match riuscendo ad abbinare all’esecuzione anche la precisione al tiro da fuori. Dopo uno 0 su 8, due triple di Llull e le “solite” sportellate di Reyes sotto canestro valgono il +13.
I greci non hanno armi con cui opporsi, viste le prove impalpabili di Gist, Denmon e Rivers, gli ultimi due a zero punti a fine primo tempo e infatti subiscono il parziale di 15-3: al 20′ tutti i giocatori del Real scesi in campo sono andati a tabellino mentre per il Pana nessuno è in doppia cifra.
Il Pana per provare l’impresa specula sul tiro da fuori degli avversari ma il “buongiorno” che riserva loro Doncic a inizio terzo periodo è devastante anche per il più ottimista dei supporter biancoverdi: lo sloveno piazza tre bombe in fotocopia con lo step-back che fanno scollinare i padroni di casa oltre i venti punti di vantaggio (59-37).
Nel frattempo Ayon continua a giocare la propria partita da “re Mida” trasformando ogni pallone che passa fra le sue mani in qualcosa di positivo per la causa madridista, o una schiacciata, un rimbalzo o un assist (ben 4).
Non resta che la forza della disperazione, o detto meglio, delle gambe dell’ex Suns Mike James che si mette in proprio e sveglia anche Singleton, che alza il volume della radio su ambo i lati del campo: a gelare le vene sulla sirena del terzo periodo però è il redivivo Llull che trasforma in tre punti il rimbalzo offensivo catturato da Ayon per il +18 (78-60).
Sembra il preludio a dieci minuti di gestione con il pilota automatico per il Real e invece l’orgoglio dei “Greens” esce fuori, complice il narcisismo dei padroni di casa che smarriscono la via del canestro nei primi 5 minuti (dopo averne segnati 59 nei due periodi centrali). Calathes mostra la grinta del capitano. Singleton piazza una scarica da tre punti (5/6 dai 6.75 per lui) e incredibilmente i giochi si riaprono: 80-75.
Nel momento più difficile serve il mestiere di Reyes, che come al solito accende la miccia: la tensione sale, i contatti, già molti sin dalla contesa iniziale, si tramutano spesso i colpi proibiti. Il Panathinaikos crede sempre più nell’impresa e Calathes sigla l’85-82.
Ci vuole qualcuno con esperienza per assumersi la responsabilità e sbarrare la strada alla squadra ospite, lanciata verso una rimonta epica e invece è il meno idoneo, limitandosi alla carta d’identità, Doncic, a segnare con naturalezza disarmante, in risposta al canestro di Calathes, una tripla di tabella a fil di sirena che manda in frantumi il morale del Panathinaikos.
Finisce 89-82: il Real festeggia il raggiungimento delle Final Four ma, forse, ancor di più il ritorno di Llull.
Tabellino: Real Madrid-Panathinaikos 89-82 (19-14; 32-21 ; 27-25; 11-22)
Real Madrid: Randle ne, Causeaur 1, Randolph 4,Fernandez 5, Doncic 17, Reyes 12, Ayon 12, Carroll 12, Thompkins 9, Llull 11, Tavares 2. All: Laso
Panathinaikos: Singleton 21, Rivers, James 18, Payne 4, Pappas 6, Denmon, Gist 2, Vougioukas 1, Gabriel, Calathes 18, Lojeski 10, Antetounkoumpo 2. All: Pascual