Sarà l’anticipo del mezzogiorno di Domenica a tenere a battesimo il nuovo marchio Lenovo sulla maglie della Pallacanestro Cantù (14-8) nella sfida contro la Scavolini Pesaro (6-16) tra le mura amiche del Pianella. Risolta positivamente la questione sponsor, la società biancoblu può concentrare le proprie energie sul finale di regular season e sulla lotta per una delle prime quattro posizioni nel seeding dei play off.
I marchigiani sono invece impegnati nella lotta per la salvezza, in una stagione travagliata, marchiata da una serie negativa di ben 11 sconfitte consecutive tra la 4^ e la 14^ giornata, all’interno della quale maturò (all’indomani della sconfitta di Bologna del 10° turno) la sostituzione di coach Ticchi con Zare Markovski.
Il momento in campionato – Con l’allenatore macedone Pesaro vanta un record di 4 vinte e 8 perse, ma il bilancio nelle ultime 8 gare, dall’ultima di andata ad oggi, è in perfetta parità, con la chicca della vittoria interna contro Siena alla 4^ di ritorno. Domenica scorsa i biancorossi hanno fermato all’Adriatic Arena una delle rivelazioni del campionato, l’Enel Brindisi di coach Bucchi, dopo un match a ritmo elevato, terminato 94-90, con 24 punti di Cavaliero e 22 con 5 assist di Stipcevic.
Sull’altro fronte Cantù, il cui bilancio è pure di 4-4 nelle ultime 8 uscite, viene dalla vittoria esterna di Cremona, con cui spera di aver rilanciato il proprio cammino in campionato. I biancoblu dividono il quarto posto con Milano e Siena, le altre due favorite della preseason, dietro la coppia ormai irraggiungibile formata da Varese e Sassari e a due punti dalla sorprendente Virtus Roma di coach Calvani.
Le squadre – Entrambi i roster hanno subito svariati ritocchi rispetto alla sfida del girone di andata: Pesaro conta su rotazioni ristrette (con capitan Flamini e Alessandro Amici in dubbio oltre al play Andrea Traini fuori per la stagione) con uno starting five che nelle ultime due uscite ha visto insieme sul parquet Cavaliero (11.8 ppg e 2.4 assist col 38.5% da tre) e Stipcevic. Il croato ex Milano (il cui nome fu accostato anche a Cantù al tempo dell’infortunio di Smith) è il miglior realizzatore della serie A nel girone di ritorno a 19.1 ppg e 2.9 assist, tirando il 37.1% da tre su quasi 8 tentativi a sera. Tarence Kinsey (12.5 ppg e 6.5 rimbalzi) e Antwain Barbour (14.5 ppg e 2.5 assist con il 34.6% dall’arco su oltre 6 tentativi) coprono i due spot di ala, mentre da centro parte Andrea Crosariol (8.9 ppg col 65.6% da due e 5.7 rimbalzi) con Sylvere Bryian come backup (2.4 ppg e altrettanti rimbalzi di media). Attenzione all’impatto dalla panchina di Lamont Mack (9.6ppg e 4.9 rimbalzi col 35.7% dal perimetro, mentre un piccolo spazio nelle rotazioni dei piccoli se lo prende Torey Thomas, fin qui non brillantissimo con 1.5 ppg in 11.5 minuti, ma il cui impiego è in vistoso calo.
Cantù dal canto suo ha appena reintegrato Jerry Smith dopo l’infortunio al piede che l’ha tenuto lontano dai campi per 4 mesi. La guardia da Lousiville (+12 il suo plus/minus a Cremona, il più alto tra i suoi) dà un’altra dimensione al reparto esterni biancoblu, potendo stare in campo in quintetti piccoli (da play o da guardia, in coppia con Tabu e Mazzarino) o più grossi, potendo marcare le guardie avversarie senza pagare in termini fisici (Trinchieri ne ha lodato il lavoro su Harris). A proposito del Cardinale, la vittoria di Domenica ne ha rilanciato la pericolosità offensiva, 20 punti con 6/7 da tre in 31′ il suo fatturato (47.6% in stagione, terzo in serie A). Il pericolo pubblico numero uno per le difese avversarie resta Pietro Aradori (18 e 8 rimbalzi a Cremona), mentre Jonathan Tabu (10.1 ppg e 4 assist) avrà le mani piene sui due lati del campo nella sfida contro Stipcevic in cabina di regia. Il pacchetto lunghi oltre a Tyus (2° per percentuale da due in serie A col 70,4%) e Cusin (6.1 ppg più 3.8 rimbalzi), ex di giornata, vedrà a referto anche il rientrante Scekic, a fianco del terzetto di ali Leunen (7.3 ppg col 36% da tre e 4.2 rimbalzi, oltre a 2.5 assist), Brooks (8 più 5 al Pala Radi) e un finora poco convincente Mancinelli.
Le chiavi tattiche – La Vuelle privilegia ritmi elevati di pallacanestro e fa del tiro pesante la propria scelta offensiva principale, tirando quasi 26 volte a partita dall’arco (7 volte in stagione oltre i 30 tentativi) con un non eccelso 33.3%. In più affronta la difesa meglio attrezzata sul perimetro, quella canturina, che concede soltanto il 32% dai 6.75. Gli uomini di Markovski pagano un povero quoziente tra assist (9.9) e perse (16.9 a sera, media peggiore in Serie A), in parte mitigato dai 10.3 recuperi, cui Cantù dovrà fare attenzione pena innescare la transizione biancorossa. Il differenziale nel tonnellaggio delle due formazioni, favorevole a Lenovo, può fare pendere dalla parte di Cantù il controllo dei tabelloni, dove la Scavo occupa l’ultimo posto in campionato a livello statistico. Per passare a Cremona, però, Trinchieri ha fatto ricorso a quintetti small, con Brooks da 4 e Leunen da centro atipico.
Le dichiarazioni pre-gara – Coach Markovski seziona attentamente il nuovo assetto di Cantù:«Ci aspetta un avversario durissimo, ma noi andiamo su ogni campo per vedere cosa si può ottenere di positivo dalla partita. Stimo molto Tabu, con lui in campo la squadra potrà aspettare il pieno recupero di Jerry Smith, e così renderà la vita durissima a tutti nei play-off. Hanno rinunciato a Markoishivili, un giocatore con un raggio di tiro tra i 5 ed i 7 metri, ed hanno messo dentro Mancinelli, che invece ha un raggio di tiro dai 2 ai 5 metri. Cantù è una squadra molto atletica e quando arrivi a rompere i loro giochi, in post basso possono fare la differenza. E ti tengono sempre sotto pressione per 24 secondi».
«Per quanto ci riguarda – prosegue l’allenatore della Vuelle – le assenze non ci permettono di lavorare come la scorsa settimana, ma il resto del gruppo sta bene. Dobbiamo cercare di imporre la nostra difesa per limitare le loro qualità, ed allo stesso tempo dobbiamo far emergere le nostre qualità. Non ho mai pensato che Barbour e Kinsey non potessero giocare bene insieme in campo. Barbour sta esprimendo consapevolezza, ha trovato il suo equilibrio nei confronti della squadra. Stipcevic? Credo che Rok fosse l’ideale per la nostra squadra. Sono abituato a guardare sempre e solo in casa mia, quindi a noi va benissimo così».
Così invece coach Trinchieri: «Pesaro ha grande talento sia fisico che tecnico. Può giocare grande con Kinsey guardia e Barbour da 3, piccola con Cavaliero da 2 e Barbour da 4 o addirittura piccolissima con Mack centro. Tecnicamente giocano molto 1vs1, Stipcevic è il giocatore più importante, ma la chiave è Cavaliero, che ha trovato la continuità che gli mancava». «Noi useremo molto il doppio play, perché Smith ci dà duttilità dietro, potendo marcare tutti i ruoli esterni. A Cremona abbiamo vinto con in quintetto piccolo, ma l’obiettivo è migliorare l’altro quintetto, che ci rende meno prevedibili: non una versione ibrida, ma due “agli antipodi”, cosa che aiuta a nutrire la mente e acquisire consapevolezza. I nostri lunghi – prosegue il coach – hanno fornito prestazioni ondivaghe, finora: Cusin deve abbassare lo spread tra le sue prestazioni, Tyus deve imparare a non seguire sempre la palla, ma anche gli altri quattro, come fa il nostro martoriato Scekic». Il Capitano? «A Cremona è stato capace di stupirmi con una partita pazzesca. Quando hai bisogno lui indossa la tutina da supereroe e butta via la carta d’identità».
I precedenti – Le due squadre si sono incontrate 107 volte, con i biancoblu vittoriosi in 57 occasioni. Il bilancio al Pianella dice 34-19 pro Cantù, anche se il ricordo più recente è quello della serie play off dello scorso anno, con Pesaro che espugnò il legno canturino nella decisiva Gara 5. All’andata finì 66-76 per i brianzoli, con 19 di Tabu e 16 di Markoishvili e, dall’altra parte 16 di Crosariol e 13 di Barbour. Arbitreranno l’incontro i signori (diretta SportItalia 2 e La7d) i signori Seghetti, Quacci e Terreni.
Stefano Mocerino
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