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Champions League – Lubiana regge un tempo, Venezia la stende 84-67

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Doveva arrivare la vittoria per cercare di rimanere aggrappati alla speranza di qualificazione al prossimo turno, una vittoria anche per reagire alla sconfitta subita in campionato con Varese. E vittoria è arrivata per l’Umana Reyer Venezia, regolata in Champions League la squadra slovena del Petrol Olimpija Ljubljana per 84-67. Match durato un tempo, la Reyer l’ha vinto grazie al tiro da tre (15/28 alla fine) e un ottimo terzo quarto con un parziale di 23-12 che ha dato il via alla vittoria. Nell’ultimo periodo Lubiana ha provato a rifarsi sotto, ma Venezia ha ben controllato. Sugli scudi Michael Bramos, impeccabile in difesa e chirurgico dalla distanza, bene MarQuez Haynes. In crescita De Nicolao e Tonut, e come sempre impeccabile in difesa Tomas Ress.
Ora la formazione oro-granata si deve concentrare al match di campionato, domenica 28 Gennaio alle 18:00 l’Umana Reyer sarà impegnata al PalaTrento nel remake della scorsa finale scudetto contro la Dolomiti Energia Trentino.

CRONACA_ La Reyer parte con le marce alte grazie a Watt, Johnson e Haynes, 7-0 dopo 2′. Morgan e soprattutto Hrovat (9 punti del n°15 bianco-verde nel primo quarto) fanno entrare in partita Lubiana dimezzando lo svantaggio per l’11-9 dopo 5′, time-out De Raffaele. Gli sloveni arrivano al pareggio con Tratnik, ma Bramos e Haynes rispondo per il 19-11 al 9′. Peric disfa molto quanto di costruito causa anche la maschera che indossa, Hrovat e Battle ci mettono una pezza per Lubiana e arrivano sul 21-16 dopo i primi 10′. Gli ospiti continuano a incalzare con Begic e Battle per il nuovo -1, Biligha tocca già i 3 falli di penalità, ma la Reyer con De Nicolao e Peric va sul 25-20 dopo 13′. Venezia attacca malamente l’area perdendo troppi palloni consentendo a Lubiana di stare a galla con il solito Hrovat e Span, 28-25 al 16′. Fiammata di Venezia con un 4-0 di break che però spreca molti liberi (7/12 nel primo tempo), Morgan e Span riducono le distanze per il 32-29 al 18′. Bramos è una sentenza dall’arco e il più continuo degli oro-granata, Hrovat lo è ai liberi per gli sloveni che non mollano un centimetro. De Nicolao è più intraprendente del solito per il canestro del 39-33 prima del 2+0 di Morgan che chiude il primo tempo sul 39-35.
Si torna dagli spogliatoi, Venezia scappa sul +9 grazie a Jenkins e Watt più una difesa che migliora. Dopo un’infrazione di 24” dell’Olimpia, time-out chiamato da Martic sul 44-35 al 23′. Venezia con un’ottima % al tiro da tre scappa sul +11 con Jenkins, Kastrati e Battle cercano di mettere fiducia agli ospiti per il -6 al 25′, ma Haynes e soprattutto Stefano Tonut provano a mettere la fuga giusta per il +14 al 27′, 57-43, time-out Lubiana. Haynes mette la quarta tripla della serata e Watt con ½ ai liberi porta la Reyer sul massimo vantaggio di +18 sul 61-43. Morgan non getta la spugna per Lubiana, ma Johnson con ½ ai liberi chiude il terzo quarto sul 62-47. Ultimo quarto. La tripla di De Nicolao porta il +18 reyerino, ma Hrovat non molla con cinque punti consecutivi, 65-52 a 8’50” dalla fine, time-out Reyer. La continua difesa degli sloveni complica le cose alla Reyer che subisce le iniziative di Bubnic e Hrovat, Venezia segna solo ai liberi con Johnson e Tonut, ma i padroni di casa riaprono la scatola ospite con le triple di Haynes e del solito Bramos, 75-59 a 3’53” dalla fine. Ress è monumentale in difesa e un suo gioco da quattro punti a 3’17” dal termine sembra chiudere la questione sul nuovo massimo vantaggio, +18 e 79-61 Tonut chiude ogni discorso con il canestro dell’81-63 a 2’27”. E’ garbage time. Venezia vince 84-67.

MVP BasketItaly.it: Michael Bramos

Umana Reyer Venezia – Petrol Olimpija Ljubljana – (21-16; 39-35; 62-47)

Venezia: Haynes 16, Peric 2, Johnson 8, Bramos 14, Tonut 11, De Nicolao 9, Jenkins 5, Bolpin, Ress 4, Biligha 4, Cerella, Watt 11. All. Walter De Raffaele.

Lubiana: Kastrati 5, Radulovic, Tratnik 2, Span 4, Bubnic 4, Badzim 3, Morgan 13, Battle 9, Hrovat 24, Begic 2, Sanon 1. All. Zoran Martic.

Arbitri: Marek Cmikiewicz (Polonia), Erez Gurion (Israele) e Martins Kozlovskis (Lettonia).

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