Vittoria numero nove in campionato per la Sidigas Avellino che batte con ampio margine la Betaland Capo d’Orlando col punteggio di 97 a 69 e consolida, così, il secondo posto in classifica alle spalle della Leonessa capolista. Ottimo prova per i ragazzi di Pino Sacripanti, in pieno controllo del march fin dai primi minuti. Promossi a pieni voti Leunen e Co per la condotta di gara e la capacità di concretizzare una grande circolazione di palla. Il 76 da due e il 48 da oltre l’arco sono percentuali che premiano una Scandone sul pezzo, concentrata e concreta. Dall’altro canto, Capo ha tenuto botta nel primo quarto per poi pagare una panchina senza alternative ed un quintetto base in difficoltà nella fase realizzativa. E’ la vittoria del gruppo: la distribuzione di punti e minuti ne sono la prova. Non ce ne voglia Jason Rich ma questa volta lo scettro di MVP spetta ad Ariel Filloy. Partita praticamente perfetta del play italo-argentino ex Venezia. Padrone della cabina di regia, faro offensivo e distributore di pallone; presente in ogni voce di statistica ed il 23 di valutazione è la ciliegina sulla torta. Alle sue spalle, ma non di molto, Scrubb e Rich: mattatori in attacco ma questa volta solidi anche a proteggere l’area. Tra i siculi spicca la grande prova di Kulboka: 19 anni ma impatto da veterano con 14 a referto e 3/3 da tre. Sotto le plance non basta un solido Delas. Avellino, in compagnia di Milano, accorcia sulla prima in classifica ed ormai le Final Eight 2018 sono quasi una certezza.
I QUARTO: Parte forte Avellino trascina dall’asse Filloy-Rich: punita una Capo d’Orlando in difficoltà a chiudere sul contropiede. Fesenko si addormenta a rimbalzo: tempismo perfetto di Mario Delas che porta i lagunari a stretto contatto. La Scandone prende il controllo della gara ed è lei che impone i ritmi di gioco. Passaggio baseball di Rich per Filloy e massimo vantaggio casalingo sul 22-9. La reazione degli isolani passa tra le mani di Ikovlev: 5 punti di fila, tanta qualità ed eccellente arma tecnica a difesa schierata. L’ultimo minuto di quarto è il Filloy-show: 13 punti in 8 minuti di utilizzo e 15 di valutazione. 27-18
II QUARTO: Inizio convincente per Capo d’Orlando con Stojanovic ma poi Avellino torna a dominare su entrambi i lati del campo. La difesa della Betaland si scioglie come il burro sotto i colpi di N’Diaye e Scrubb. Il numero 11 in canotta verde spiega pallacanestro ma dall’altro lato Delas non si fa pregare. I liberi di Kulboka e la buona difesa 2-3 permettono ai siculi di tornare sotto la doppia cifra di svantaggio. La Sidigas “mette la freccia”: lungo linea di Jason Rich che batte in primo palleggio Alibegovic e tripla di Scrubb per il +18. Avellino padrona del campo, Capo alle corde. 52-34
III QUARTO: L’Orlandina non molla: Wojcechowski in grande spolvero. 7 punti di fila per il lungo ex Cremona contro un Fesenko in difficoltà sul primo passo. Avellino ritrova continuità da oltre l’arco ed il vantaggio sfiora il ventello. Perfetta circolazione della Sidigas che si conclude con la tripla frontale di Fitipaldo. Orlandina in ritardo sui cambi e poco ordinata in campo. Gli irpini dilagano sul +23, grazie anche a due falli antisportivi fischiato ai danni di Stojanovic prima ed Alibegovic poi. 72-52
IV QUARTO: Uno due Zerini-Filloy ed è massimo vantaggio sul +31: Maynor e Co non pervenuti. Il contropiede è l’arma in più dei biancoverdi; dall’altro lato si salvano i soli Delas e Kulboka con due prestazioni di carattere. Il finale è garbage time. La tripla di Jason Rich chiude i giochi. 97-69
Coach Di Carlo: “Hanno segnato quasi sempre nel primo quarto con una percentuale da due immacolata. Siamo riusciti a stare agganciati a loro per un po’ di tempo ma era dura tenere botta. La reazione nel terzo quarto è avvenuta ma la spallata di Avellino ci ha messo ko. Non ci fa piacere ma dobbiamo girare pagina perché tra 6 giorni abbiamo Venezia in casa e possiamo far bene.”
Coach Sacripanti: “Ci sono tanti lati positivi aldilà del risultato e dei due punti. Mi hanno fatto piacere l’intensità e l’attenzione, senza avere momenti di blackout. Abbiamo escluso il playmaker anticipandolo ed anche sul pick and roll siamo stati bravi. Se togliamo i 30 minuti di Filloy, voglio che tutti, come oggi, possano giocare 20 minuti a testa per avere qualità e freschezza.”