Slovenia-Ucraina 79-55 (26-16; 42-27; 68-43)
Passano i giorni e la Slovenia accresce le sue credenziali per il successo finale. Il primo ottavo di finale della rassegna, giocato a un insolito orario mattutino, non mette sul banco grandi temi. Passeggiata doveva essere e passeggiata è stata. L’Ucraina, centrato il bersaglio grosso di un’insperata qualificazione alla fase ad eliminazione diretta, si arrende inerme di fronte all’ineccepibile macchina da canestri orchestrata da Goran Dragic. Il quale per una volta lascia il palcoscenico ai compagni, disputando il peggior incontro dell’Europeo: 2/12 al tiro e soli 5 punti a referto per lui. Chi scava il solco, incolmabile già a partire dal secondo quarto, è Randolph, l’arma sotto canestro mancata troppo a lungo agli altrimenti leggeri sloveni. Per lui 21 punti, mentre Doncic va in doppia-doppia con 14+10 assist, come 14 sono i punti di Prepelic. L’aver portato al sicuro il risultato in largo anticipo consente una provvidenziale rotazione degli uomini a coach Kokoskov, nessuno arriverà a superare i 25’ di impiego. Vantaggio non da poco ora che arriverà un ostacolo ben più probante da affrontare.
Germania-Francia 84-81 (10-19; 34-40; 55-56)
Scintille fra Germania e Francia, in una gara che significa il capolinea per i Galletti, apparsi sottotono nel girone e incapaci di riprendersi in una gara che li vedeva in apparenza favoriti. Francia che parte forte e prova a dettare legge, in un primo quarto che la vede costantemente avanti, fino a toccare il +9 alla prima sirena. Inerzia che pare proseguire in avvio di secondo periodo, prima che la reazione tedesca porti il risultato in bilico verso l’intervallo lungo. La partita s’infiamma nella terza frazione, chiusa dai transalpini con un solo punto di vantaggio, preludio al sorpasso di Schroder e ai palpitati minuti finali. Lo e Barthel sorpassano, Fournier dà l’ultimo vantaggio ai francesi sul 64-65, quando inizia lo show di Theis (miglior realizzatore tedesco con 22 punti), che porta la Germania sul +9 all’imbocco degli ultimi due minuti (77-68). Fournier (27) prova a riaprirla da solo a suon di triple e quasi ci riesce, riportando i disordinati discepoli di Collet a -1 a 7” dal termine. Troppo tardi, perché Benzig mette il lucchetto al risultato ai liberi. Steccano clamorosamente Heurtel e De Colo, 6 punti a testa, non basta nemmeno stravincere a rimbalzo (29-38) per evitare alla Francia una prematura uscita di scena.
Lituania-Grecia 64-77 (17-25; 30-37; 48-61)
In serata arriva una seconda, grossa, sorpresa. Si accomodano idealmente sul primo aereo di ritorno i lituani, ripresi in fretta Tel Aviv dallo scivolone iniziale contro la Georgia e apparentemente sulle ali dell’entusiasmo per giocarsi una medaglia. La netta affermazione contro la Germania pareva il viatico a un crescendo difficile da arginare, invece la Grecia sveste i panni lisi del girone, passato a fatica con tre sconfitte sul groppone, e porta a casa una vittoria larga e meritata. Condotti magnificamente da Sloukas (21+4 assist), gli ellenici mettono subito la testa avanti, affondando il coltello nel pitturato come mai gli era riuscito finora. Dopo 6’ il vantaggio è già di 8 lunghezze (9-17), distanza che si stabilizza nel secondo parziale e si dilata quasi inesorabilmente nel terzo, quando la Grecia tocca anche il +17 (40-57). Kuzminskas (20) e Valanciunas (13-15 rimbalzi) non ci stanno e al 35’ la Lituania tocca il -4 (59-63). Da qui in avanti c’è solo Grecia, Bourousis e Sloukas danno la spallata definitiva, che spalanca agli orfani del più talentuoso degli Antetokounmpo le porte dei quarti.