Il CountDown di BasketItaly.it dedicato alla sfida fra Vanoli Cremona ed Enel Brindisi, con il largo e netto successo della squadra lombarda 97-81: due punti fondamentali in chiave salvezza per i ragazzi di coach Gresta, mentre Brindisi fa un passo indietro rispetto all’ottima partita contro Siena del Monday Night.
Voto 10 alla Vanoli Cremona, perché qualsiasi altra società, dopo 18 giornate, con un bilancio di 7-11, dopo aver cambiato coach, avrebbe anche cambiato tipo 30 giocatori come va di moda fare oggi. Facile, separarsi alla prima crisi. Se passi quella, però, puoi arrivare a casa anche sotto la grandine. Uniti finché morte non ci separi.
Voto 9 a Andrija Stipanovic (12, 6/9 e 11 rimbalzi) e Luca Vitali (13 punti, 8 assist), voce del verbo ‘fare la differenza’. Del resto i campioni vengono comprati per quello, non per differenziarsi tra i rifiuti dell’Hera. Vuoti a rendere.
Voto 8 a coach Luigi Gresta, l’esemplificazione cestistica dell’assessore Palmiro Cangini, ‘fatti, non p…e”. Gli altri parlano e chiacchierano (Cremona è una squadra che schiera otto stranieri, uno scandalo vero se si pensa all’eguaglianza competitiva), lui, invece, tiene il timone nel mare in tempesta come Capitan Jack Sparrow al cospetto dell’esercito degli ‘affamati’, gente sempre alla ricerca della fonte dell’eterna giovinezza. Immenso.
Voto 7 a Brian Chase (16 punti in 19′, 4/7 da tre). L’avevo pungolato settimana scorsa, e prontamente mi ha smentito, riscattandosi. Certe notti non te lo vorresti trovare di fronte con un pallone tra le mani ed un canestro a 6 metri e 75 di distanza nemmeno se ti pagassero un week-end con Belen e la Canalis. Cecchino.
Voto 6 a Jonathan Gibosn (25, 11/15 dal campo); poche storie, questo ragazzo fa sempre canestro, anche bendato, anche malato, anche su una gamba sola, anche posseduto, anche senza pallone, anche da casa sua. Meglio non dare consigli in merito a come “fermarlo”: un modo, volendo, ci sarebbe ma per adesso non è ancora legale. Due ipotesi per un delitto.
5 come gli assist di Johnson; con l’arrivo di Chase, si pensava che il suo rendimento calasse e il giocatore si intristisse, invece ha reagito nel modo migliore. I 5 assist del match contro Brindisi, e il 3/3 in avvicinamento a canestro, ne sono la prova lampante. Rigenerato.
4 come i tiri da due e da tre di Harris; si, avete letto bene, il numero 22 della Vanoli, solitamente uno di quelli che tira maggiormante, contro Brindisi si è preso solamente 8 tiri, mettendosi, però, al servizio della squadra, creando spazi ed opportunità per i compagni. Altruista.
Voto 3 a Scottie Reynolds (3/12 dal campo, 5 perse, -21 plus/minus) e Antywane Robinson (5/13 e 4 perse, -10 plus/minus): ho sempre avuto un debole per i numeri negativi. All’università, però, non su un rettangolo da basket. Più per meno, meno.
2 come i rimbalzi di Peric; aveva abituato i tifosi con cifre decisamente migliori, anche il 3/9 dal campo grida vendetta. Ma per una sera si è concesso un turno di “riposo”, lasciando le luci della ribalta ad altri, forse ancora “frenato” dall’alley-oop di domenica scorsa, costato i due punti alla Vanoli.
1, come le palle recuperate da Brindisi nel terzo quarto, guarda caso quello dove la Vanoli ha messo la freccia, impostando le basi per il successo finale. 27-16 di parziale che non ammette repliche.
0 come i falli di squadra di Cremona nel secondo quarto; Brindisi ci mette del suo, attaccando poco il canestro, ma la difesa biancoblu serra bene le maglie e con una difesa arcigna argina ogni attacco pugliese.
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