Trento domina la seconda parte di gara e trova l’1 a 0 contro la Dinamo, il parziale nel finale di terzo quarto che fa volare gli uomini di Buscaglia sul +18, spegne la lucidità offensiva della Dinamo e permette alla Dolomiti Energia di controllare tutta l’ultima frazione.
La cronaca:
Pasquini ritrova Lacey, Buscaglia adatta la sua Trento in base alle sue assenze, ma quello che non manca è l’aggressività da PlayOff; il punteggio cresce in maniera lenta e il primo break, di marca sassarese, figlio della maggiore capacità di attaccare il ferro e della fisicità in area, vale solo un +5 che il coach Trentino blocca subito con un time out. Il ritorno sul parquet vede la difesa allungata sassarese, che l’Aquila supera sempre, ma non senza difficoltà; la voglia di accelerare il ritmo dei padroni di casa, non porta i frutti sperati, ma la raccolta è comunque ricca grazie ai rimbalzi in attacco e alle palle recuperate con Sutton sugli scudi. 15-16 al 10′.
Trento prova a costruire i tiri dalla lunga distanza ma le percentuali deficitarie non spostano la scelta di Pasquini di difendere a zona, Trento soffre sui cambi difensivi quando c’è Lydeka in campo, ma viene graziata dalla lunga distanza, dall’altra parte del campo sono Forray e Craft le risorse in attacco, soprattutto in regia, con l’alley oop per Gomes che riporta in parità la gara a metà quarto 21-21.
Pasquini punta su Bell, ricreando lo starting five, Buscaglia risponde con un quintetto fisico capace di adattarsi su ogni cambio difensivo; il ritmo rallenta, le azioni si giocano tutte al limite dei 24” e il punteggio si ferma; arrivano solo due canestri in poco più 4 minuti e solo il bonus di Sassari permette ai padroni di casa di muovere il punteggio con l’1\2 di Hogue, Savanovic e Craft si scambiano le ultime cortesie del quarto e i primi 20 minuti vengono archiviati sul 27-26.
Craft riparte in quarta al ritorno in campo dopo la pausa lunga, 5 punti in fila con un gran recupero e Trento trova il +8 e anche una capacità di gioco in attacco molto più fluida, ma Sutton per proteste blocca il ritmo dei suoi compagni attraverso un fallo tecnico e apre un parziale Sassarese di 4 punti targato Bell; servono 4 possessi in fila per far ritrovare il canestro ai padroni di casa, ma Shields regala un altro tecnico agli ospiti che complessivamente permette ai biancoblu di portarsi a -6 ma soprattutto di far chiudere in anticipo la gara del giocatore Danese; Trento non si scompone e reagisce di squadra, l’inerzia è tutta nelle mani dell’Aquila con Sassari completamente priva di lucidità, mentre gli uomini di Buscaglia volano sulle ali dell’entusiasmo portandosi sul +14, martellando la zona con i tiri dalla lunga distanza di Gomes.
Il time out di Pasquini non fa variare il ritmo di gara e l’inerzia, Trento sfrutta la maggiore lucidità difensiva e l’antisportivo di Stipcevic su Flaccadori è l’emblema del momento di gara, che vede i padroni di casa, comandare di 18 al 30′ con Hodge prezioso nel tap in sulla sirena del quarto: 52-34 al 30′.
Trento vede un canyon al posto del canestro e trova anche il +21, dimostrando una superiorità a rimbalzo, non tanto sui numeri, quanto sull’intensità e sull’importanza delle carambole raccolte.
Inizia qua un lungo garbage time, l’atteggiamento di Sassari nella parte centrale del quarto incapace di trovare soluzioni al tiro che facciano smuovere il punteggio, fa si che l’Aquila debba solo controllare il ritmo ed evitare un break degli avversari, cosa che la squadra di Buscaglia, con un Forray in grande spolvero, fa nel migliore dei modi, tanto da poter concedere spazio con largo anticipo sulla sirena finale a Lovisotto e Bernardi.. Finisce 65-55.
Trento: Coach Buscaglia
Sutton 9, Bernardi, Craft 7, Forray 5, Lovisotto, Gomes 17, Hogue 12, Lechtaler, Shields 7
Sassari: Coach Pasquini
Bell 10, Lacey 2, Devecchi 2, D’Ercole 6, Sacchetti 1, Lydeka 9, Savanovic 9, Stipcevic 7, Lawal 9, Monaldi, Lighty, Ebeling