Uno degli ultimi arrivati sotto San Mercuriale, giocatore d’esperienza con una lunga carriera alle spalle, ormai un veterano per la categoria è Mattia perto, nonostante nelle ultime uscite abbia giocato poco sta diventando un uomo importante per la piazza forlivese, carico quando non è in campo e trascinatore quando gioca, ormai celebre la sua esultanza con le mani sulle orecchie dopo la vittoria ad Imola
e ancora di più nell’ultimo match, dove grazie anche al suo ingresso in campo la FulgorLibertas ha fatto il break decisivo nella rimonta contro Veroli.
Mattia, innanzi tutto grazie per la tua disponibilità per questa intervista. Cominciamo con un bilancio di questi tuoi primi mesi a Forlì: Mi trovo benissimo col gruppo, con tutti, è una piazza esigente e con un pubblico che merita di stare ad alto livello, si è notato soprattutto quando abbiamo fatto partite più positive che basta veramente poco per incendiare il palazzetto, i tifosi hanno bisogno solo di qualcuno che li carichi un po’ in maniera positiva e ovviamente accompagnate anche da prestazioni positive, personalmente è una cosa che carica anche me stesso incitare i tifosi.
Partenza col botto, 2 vittorie nelle prime 2 trasferte, successivamente un calo notevole che ha portato 3 sconfitte dove avete giocato male, un risveglio a Trieste e altre 2 sconfitte, poi la svolta, cosa è cambiato? Le partite che abbiamo vinto sono state frutto di un gioco di squadra, sembra una cosa banale ma alla fine non lo è, quando abbiamo cominciato le partite con intensità, soprattutto dalla difesa, poi sono venute fuori cose buone anche in attacco ed essendo un gruppo nuovo ci ha portato anche a giocare più di squadra, quello che ancora dobbiamo migliorare tutt’oggi è di giocare insieme anche nelle difficoltà, invece di provare a risolverla con l’individualità che poi hanno portato alle sconfitte peggiori.
Dopo il match contro Capo D’Orlando non sei più entrato in quintetto, fino ai 3 NE prima di Veroli, hai ancora problemi fisici o semplice scelta tecnica? Prima della partita contro Bologna avevo avuto una settimana un po’ difficile, perché ho avuto un infiammazione al legamento della caviglia, una volta ripresi gli allenamenti il sabato ho preso una ginocchiata forte sul quadricipite, non ero in forma per giocare, per le altre invece è stata una scelta del coach, ha abbassato il quintetto e le rotazioni sono cambiate, mi è dispiaciuto non giocare, mi auguro da qui in poi di poter dare il mio contributo e aggiungo che non voglio fare assolutamente polemica su questa cosa, anche se ho sofferto molto vedere i miei compagni a Verona dalla panchina.
Trieste ha deciso di rescindere i 2 americani, di fatto una concorrente in meno per i playoff, un bene o un male? E’ un male, perché dimostra che la situazione del basket è difficile, preferisco giocare contro Trieste come nella partita d’andata dove abbiamo vinto contro di loro con la squadra al completo e dove abbiamo dimostrato di potercela giocare al meglio.
Parliamo di playoff, questa Forlì a parer tuo può entrarci? e se si secondo te solamente da ottava? Secondo me assolutamente si, non so se da ottavi, ma sicuramente noi cercheremo di dare il massimo per raggiungere questo obiettivo, per noi e per i nostri tifosi, ovviamente arrivare sesti sarebbe un ottimo traguardo anche per il fattore campo.
Domenica scorsa hai caricato il pubblico durante e a fine partita, visto da fuori sembra che ci tieni molto a questa maglia. Si, è vero come ho già detto mi piace l’ambiente e mi trovo molto bene a Forlì, quando gioco cerco sempre di dare il massimo, anche nelle difficoltà, a volte non è necessario fare canestro, ma anche solamente sporcare un pallone o difendere duro, poi ovviamente anche segnare dei punti non fa sicuramente male, come ad inizio campionato dove ho potuto dare maggiormente il mio contributo, (Vittoria a Barcellona e migliore in campo ndr) ci tengo molto a fare bene.
Classifica cortissima e le “grandi” non sembrano così più forti di chi insegue, secondo te, vista l’unica promozione tramite playoff potrebbe esserci una sorpresa? E’ un campionato molto livellato, e la dimostrazione l’ha data Casale domenica scorsa, una squadra che ha speso il triplo di noi andando a perdere contro Bologna, la Bologna che con gli stessi dieci che abbiamo affrontato e battuto con facilità senza neanche dover sudare sette camicie. Ripeto ci sono squadre che hanno investito molto e per il momento le differenze in campo sono minime.
Un Palafiera da 3500 di media adesso, se Forlì farà il post season ce ne saranno almeno 5000, quanta carica da un pubblico del genere? Tantissimo, poi giocare davanti a tanti tifosi è uno stimolo in più, anche per questo cerco di essre partecipe e nel mio piccolo di incitarli, cercheremo di dare il massimo per poter raggiungere questo obiettivo e portarlo avanti il più possibile. Anche perché un pubblico così in legadue non ce l’ha nessuno.
Chiudiamo con il futuro, a Forlì anche nella prossima stagione a prescindere da come andrà a finire questa? Beh, io e la mia famiglia ci troviamo bene qua e sarebbe molto bello continuare, soprattutto poter fare parte di un progetto serio e ambizioso, sicuramente dopo tanti anni e aver girato quasi tutta l’Italia mi sono anche avvicinato a casa.
Bene direi che possiamo andare ai saluti con un’ultima domanda, Pistoia sembra in calo da un mese a questa parte e non ha mai perso in casa in questa stagione… Prima di tutto vogliamo dare dimostrazione che non siamo più quelli visti nel mese di ottobre, anche se c’è da dire che in quella specifica partita loro facevano sempre canestro e a noi non entrava mai niente, non hanno mai perso in casa? Non si sa mai c’è sempre una prima volta, come quando siamo usciti vincitori da Trieste, anche se non sarà sicuramente una partita facile, come del resto non lo è mai nessuna.
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