Il CountDown di BasketItaly.it dedicato alla sfida fra Vanoli Cremona e Trenkwalder Reggio Emilia, con il successo della squadra reggiana per 71-87 che permette alla Trenkwalder di continuare a coltivare il suo sogno Final Eight, mentre per Cremona una sconfitta pesante, dopo due gare casalinghe molto positive contro Venezia e Pesaro.
10: a Donell Taylor (35 punti, 10/15, 7 rimbalzi, ma anche 8 palle perse e il numero di un paio di bariste del PalaRadi); che fosse un realizzatore lo si sapeva, secondo alle spalle di Gibson con 18 punti di media. Nel cesto di Cremona ne mette quasi il doppio in scioltezza, tramutando ogni pallone che tocca in oro. Re Mida.
9: al pubblico di Reggio Emilia, 250 tifosi circa al seguito della squadra per spingerla verso il sogno Final Eight, colorando l’intero palazzetto di bianco rosso. Tifo sempre corretto, mai un coro contro gli avversari, se non il “tutti a casa alè” intonato a una manciata di secondi dalla fine, quando la vittoria era cosa scritta. Esemplari.
8: ad Andrea Cinciarini, 12 punti, 7 assist e 7 rimbalzi, alla fine bisogna guadagnarsi il pane mica star li a pettinare le bambole col giro e tiro educato. Vitali gli è anni luce superiore, però lui dà una mano a proseguire la striscia negativa del bel Luca contro Reggio, unica squadra mai battuta in Serie A. Così è se vi pare.
7: a Greg Brunner. “Non gioca, non è in forma dopo l’operazione” si diceva prima della partita fuori dal palazzetto. Poi entri e ti accorgi che è lì al suo posto, parte in quintetto, perchè quando la macchina è calda, non importa se sotto al sedere hai una Maserati o un Maggiolone, la cosa fondamentale è che la spingi al limite. Reggio Emilia chi? Chi ti ha frantumato in due, ecco chi. Tell me a fable.
6: a Jarrius Jackson, 17 punti e l’anima della rimonta. Ok, è più lunatico di Lady Gaga, i tiratori di striscia sono così. Se mettono la prima o al massimo la seconda, allora è giro di caviale e champagne per tutti. Se non le mettono, però, è giro al Conad per le offerte speciali. Contro Reggio interpreta entrambe le cose; segna per coronare la rimonta, poi è buio totale. Due per tre.
5: a Riccardo Cervi, se si crede sia lui che deve vincerti la partita, si fa prima ad aspettare che la benzina torni a un euro al litro, ma fare zero tiri in 12 minuti, questa la deve spiegare al suo allenatore. Cosa c’era in area, la peste bubbonica? Allergia.
4: a Tuukka Kotti, 2/7 e 2 palle perse, “ci son macchine nascoste, e però nascoste male”. Anche la sua, evidentemente, visto che gioca solo 11 minuti poi ‘scappa via’ per evitare la multa mentre Cremona ‘tara’ l’acceleratore ai 60 all’ora e, inevitabilmente, viene passata anche dagli autoarticolati pesanti. Se scappi ti sposo.
3: a Shawn Huff. A giudicare dal fuori poteva fare un tantino meglio. Se è per quello, anche a giudicare dal dentro. La sua involuzione è evidente agli occhi di tutti, anche se c’è da dire che non ha mai mostrato il suo valore da quando è arrivato a Cremona. “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi”. Lo scoglio e il mare.
2: ad Aaron Johnson, 1/2 dal campo, 2 perse e 4 falli subiti. Aveva una voglia, di giocare contro Reggio Emilia, che confronto a lui parlamentari e senatori non vedono l’ora, la mattina, di alzarsi alle 6 per andare a fare il proprio dovere utilizzando al meglio i soldi dei contribuenti. Stakanovisti.
1: a Lance Harris, non per la prestazione fornita contro Reggio. Ok, ad inizio campionato ci aveva abituato ad altre percentuali, il 4/11 non è da lui. E’ l’emblema vivente che è meglio farne 0 e vincere che farne 30 e perdere, anche se possiamo dedurre che si senta come Padre Ralf, quello che le confessava mentre gli altri le spogliavano. La regola dell’amico non sbaglia mai.
0: a quei tifosi di Cremona, o pseudo tali, che a 2 minuti dalla fine, sotto di una decina di punti e con i titoli di coda che stanno scorrendo, si alzano e se ne vanno dal palazzetto, per evitare la coda in strada, manco si fosse a New York. Ridicoli.
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