“Ho scelto lo 0 perché per me la Vanoli rappresenta un nuovo inizio, una sfida”. La novità è che non prenderà l’1 che porta dai tempi di Marquette, ma lo 0, che ebbe nella sua breve esperienza in NBA ai Philadelphia 76ers. Arrivato a Cremona questa mattina sul volo Alghero-Orio al Serio insieme alla moglie Katherine e alle figlie Kiylin e Demi, nel pomeriggio Darius Johnson-Odom si è unito ai suoi nuovi compagni per il primo allenamento in biancoblu.
Prima, la presentazione ufficiale alla stampa: poche parole, misurate e umili. “Non credo di poter essere il cambiamento in persona – spiega il 27enne nativo di Raleigh, North Carolina – ma penso che le mie caratteristiche possano essere complementari con quelle di Turner, Harris e gli altri. Nulla è perduto, mancano ancora 13 partite, e a volte basta davvero poco per girare una stagione”.
Vedi quella di Sassari, che per lui si è conclusa con 13 gare in Serie A alla media di 14.1 punti con il 55% da due, il 42% da 3 e 3.6 assist di media, e 10 gare in Basketball Champions League viaggiando a 10.2 punti e 4.5 assist di media. “A Sassari le cose sono migliorate dopo l’arrivo di due nuovi giocatori, e sono contento per la Dinamo, ma ovviamente a 27 anni non è nei miei piani restare a guardare. Ho una grande voglia di giocare ed essere d’aiuto alla mia squadra”.
A Cremona ne avrà sicuramente l’occasione, a partire da domenica a Caserta, la stessa squadra contro cui ha giocato l’ultima partita in Serie A, l’8 gennaio. “Sono uno che vuole allenarsi duro e competere, sempre. E se è necessario non ho problemi a far sapere ai compagni cosa serve fare e non fare. Dalla partita del PalaSerradimigni ricordo Cremona come una squadra in grado di giocare con energia e con buone individualità, ma ancora alla ricerca della propria strada. Evidentemente non l’ha ancora trovata, e allora voglio aiutarla a farlo”.
Ufficio stampa
Vanoli Basket