Poi è toccato ad Anderson dare le prime sensazioni appena arrivato a Cantù: «L’organizzazione è molto professionale. Si capisce che non ti faranno mai mancare niente, è molto diverso dalla Francia dove ho giocato l’anno scorso. Mi piace molto, ho conosciuto il coach, i compagni, il presidente e tutto lo staff. L’obiettivo è continuare a vincere, mantenere il ‘momento’»
Quanto all’aspetto tecnico l’ex-Richmond si descrive così: «Mi sento una point guard pura, ma se serve so anche segnare. Posso spingere il tempo, se serve correre lo posso fare, così come se mi chiedono di rallentare il ritmo, insomma capire quello che serve alla squadra per vincere. Il mio lavoro è quello di pensare a tutto quello che succede in campo. Il coach è il ‘pensatore’ sulla sideline, io devo essere un leader in campo.»
«Non so molto del campionato italiano, – continua- ma so che Cantù è in una buona posizione e so che arrivo in un sistema già molto buono. Come mi ha detto il coach ieri, la squadra non deve ‘rallentare’ per me, siamo in un buon momento, io devo entrare e aiutare la squadra a migliorare, ma è già molto forte».
Stefano Mocerino
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