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Il CountDown di Avellino-Roma: Goss e Datome dominanti, la Scandone male in difesa

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Sidigas Avellino-Acea Roma raccontata in numeri e voti, tutto rigorosamente in count-down.

10 alla Virtus Roma che espugna un campo non facile come quello di Avellino. Certo, la Scandone non sarà quella degli ultimi due anni, ma vincere in Irpinia è comunque una grande prova di maturità. La Virtus è ora quarta in classifica a pari merito con Cantù: alzi la mano chi ad inizio stagione avrebbe pensato di trovare i giallorossi così in alto.

9 a Phil Goss. Non parte in quintetto (come contro Varese) ma il suo contributo è comunque fondamentale: 32’ sul parquet, 21 punti con 3/3 da tre e ben 9 falli subiti. E’ sempre lui a scacciare indietro Avellino nelle fasi cruciali del match. Mvp.

8 a Gigi Datome. Altra prestazione superlativa per il capitano giallorosso: 20 punti con 5/7 da due e 2/3 da tre. Non ci sono più parole per descrivere i progressi di questo ragazzo anche perché la sua prestazione va analizzata oltre i freddi numeri: carica di falli Richradson, limita Dean e rifila pure una stoppata ad Hardy.

7 a Mustafa Shakur. In casa Scandone è l’unico che prova a tenere in piedi la baracca: 21 punti con 7/11 da due e 1/4 da tre. Non sempre le partite può vincerle da solo.

6 a Taquan Dean. Forse l’ex Biella sognava un vittoria per il terzo ritorno in biancoverde. Se si guardano solo i numeri, la sua non è un prova sufficiente ma ci mette il cuore e con circa una settimana di allenamenti alle spalle non poteva fare sfracelli.

5 sono i punti e il voto da attribuire a Gani Lawal. Non è dominante come nelle ultime uscite ma Calvani riesce comunque a sopperire alle sue mancanze grazie al contributo dei due lunghi di riserva, Czyz e Lorant. Il nigeriano paga sicuramente la poca assistenza di Taylor e la presenza sotto le plance del dirimpettaio Linton Johnson.

4 a Bobby Jones. Col passare delle domeniche ci si accorge che forse è lui l’unica nota stonata dell’orchestra diretta da coach Calvani. Anche stasera commette due falli in avvio di primo quarto che lo mettono fuori partita soprattutto psicologicamente. Alla fine scrive 2 punti con 0/4 al tiro in soli 16’ d’impiego.

3 sono i giocatori di Avellino usciti per raggiunto limite di falli: Richardson, Dean e Johnson. Parliamo di uomini fondamentali nell’economia del gioco avellinese e vederli sedere in panchina nelle fasi cruciali della partita ha pesato non poco. Richardson nei pochi minuti sul parquet (16) ha comunque contribuito a tenere a galla Avellino (2 sue triple hanno guidato la rimonta irpina nel terzo quarto) e Johnson è stato l’unico che davvero ha dato consistenza sotto le plance (11 rimbalzi raccolti in 21’). Per Dean, leggasi sopra.

2 sono le triple messe a segno da Lorenzo D’Ercole. Il play toscano si conferma ancora una freccia preziosissima nella faretra di Calvani: è lui il miglior tiratore da tre del campionato (57.6%) e l’assenza di Dagunduro, operato al ginocchio in settimana, gli consentirà di trovare sempre più spazio sul parquet.

1 è il numero di rimbalzi raccolti da Dragovic, cifra non proprio esaltante per un lungo. In più tira con 1/9 dal campo e in difesa fornisce un contributo pari a zero. Irritante.

0 gli assist smazzati da Jordan Taylor. A farne le spese non è tanto il play di Wisconsin, autore di una prestazione comunque più che sufficiente, quanto Lawal, evanescente dal 1’ al 40’. Roma però riesce a vincere lo stesso. Buon segno.

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