A2 Ovest – Chi vuole sponsorizzare Siena? La caccia al main partner è ormai un caso
E’ un periodo davvero decisivo per le sorti della Mens Sana Basket 1871. Mentre le vicende sportivo-giudiziarie procedono sottotraccia (a breve dovrà essere stabilita la data per il ricorso contro la revoca degli Scudetti), la squadra si sta comportando più che egregiamente sul campo essendo prima a pari punti con Legnano e Biella, nonostante lo scioccante infortunio occorso a Cappelletti, che come da comunicato odierno della società, starà fuori fino a fine stagione essendosi rotto crociato anteriore e menisco. Il tifo è caldissimo, e la passione dura a morire, per una piazza senza puzza sotto il naso pronta a sostenere i propri atleti sia che si giochi contro Barcellona o Maccabi, che contro Piombino o Barcellona..Pozzo di Gotto. L’unica situazione che desta forte preoccupazione è, al pari della gravosa sostituzione di Cappelletti, finora determinante, quella assai annosa dello sponsor. Che ancora non c’è. Sulla maglia da gioco biancoverde campeggiano vari marchi secondari, tra cui Chiantibanca, Stosa Cucine, Terrecablate e Conad, ma nessuno di questi figura come main title sponsor. Dopo il ribaltone estivo, che ha visto il Consorzio Basket e Sport a Siena rilevare la maggioranza della società dalla Polisportiva Mens Sana, la caccia alla parternship è stata affidata a un’agenzia esterna, ma finora di un’azienda o di un marchio deciso a legarsi a Siena e alla piazza nemmeno l’ombra. Scarsa appetibilità, poca aggressione dei mercati o qualche barriera politica? Un vero mistero, eppure Siena fino a non molto tempo fa era la prima squadra d’Italia. Addirittura Chiantibanca, che ha sede a Monteriggioni ed è radicata nel territorio con numerosi sportelli e filiali in tutta la Provincia, ha preferito diventare top sponsor di Pistoia in A, limitandosi ad occupare gli spazi nei pantaloncini dei ragazzi di Griccioli. E se guardiamo al calcio, anche se parliamo di un mondo con enormi possibilità in più, vediamo i “cugini” della Robur Siena, militante in Lega Pro, che si sono mossi in modo molto brillante in campo marketing, pur con una proprietà arrivata da poco e in modo burrascoso; per non dire dell’Emma Villas Chiusi di pallavolo (A2) che vanta un portfolio di sponsor da far invidia a un club d’alta classifica di Serie A. Non è forse la città di Siena che non “tira”…
Le voci che danno l’accordo per prossimo non mancano mai, ma la realtà dei fatti è che un anno dopo il primo allarme lanciato a dicembre scorso, prima delle dimissioni del presidente Marruganti consegnate in segno di resa per una situazione finanziaria fattasi insopportabile (e che ha rischiato per un pelo di far ripiombare la società nel baratro) risiamo punto e da capo nel tallonare vanamente il benedetto sponsor. Un’estate fa si partì infatti senza, nella speranza di legarsi a qualcuno, almeno entro Natale, per ottenere quella liquidità necessaria a coprire la stagione, le spese regresse e perché no, ad aggiungere qualche giocatore per poter aumentare la potenza di fuoco; lo stesso ragionamento è stato fatto a luglio, in una condizione di maggiore stabilità che però non deve illudere. Al momento infatti, le risorse in possesso della proprietà (che annovera una trentina di imprese) sono sufficienti a mantenere a galla la barca e a ripianare eventuali perdite: le varie entrate finora programmate, ovvero abbonamenti, cartelloni, sponsor secondari sono soddisfacenti, ma manca quel quid in più capace di segnare la differenza. Ovvero il sospirato main sponsor, che possa trainare commercialmente anche gli altri e dare programmazione e quel futuro che i tifosi si aspettano (specie dopo aver salvato la baracca con le loro sottoscrizioni) e che è anche nei piani dell’azione consortile. Consorzio appunto che invece deve giocoforza guadare e stare attento, fra qualche litigio di troppo (vedasi le faide intestine estive che hanno ritardato la nomina del Cda, ma anche successivamente non sono stati lesinati scontri) a non fare il passo più lungo della gamba, essendo sempre un po’ in difficoltà nell’ampliare il ventaglio dei consorziati, specie a livello regionale e nazionale. In attesa di buone nuove, fra i tifosi serpeggia la paura di rivedere quei fantasmi che da un paio agitano un po’ troppo il sonno dei biancoverdi.
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