Domani sera sulla tavole dell’Arena di Pesaro si affronteranno i padroni di casa della Scavolini Banca Marche contro i campani della JuveCaserta. La partita alla fine degli anni 80 ed inizi degli anni novanta è stata una grande classica del nostro basket. I più “anzianotti” ricorderanno che la Scavolini Pesaro quando si laureò campione d’Italia nel 1990 nella corsa scudetto eliminò la Phonola Caserta di Oscar in semifinale, mentre l’anno seguente, nel 1991, quando a trionfare furono i bianconeri di Marcelletti, i pesaresi guidati in panchina da Scariolo furono eliminati nei quarti di finale dai casertani. In questo particolare periodo storico le velleità delle due squadre sono ridimensionate rispetto all’illustre passato, infatti ora entrambe le squadre sono impegnate nella lotta per evitare la retrocessione. Le due società sono tra quelle che hanno gli budget più bassi in questa serie A: Pesaro è partita in quest’estate con tanti interrogativi economici, poi l’intervento di Valter Scavolini insieme a quello della Banca Marche hanno consentito agli adriatici di trovare una certa serenità economica, Caserta, invece insieme a Montegranaro in serie A, è ancora priva di main sponsor, ed le difficoltà economiche in Terra di Lavoro sono rappresentate dal fatto che i bianconeri non sono riusciti ancora a sostituire i partenti infortunati il play Nic Wise, ed la guardia Eric Chatfield. I problemi estivi della Vuelle, ed le difficoltà che in questo periodo sta affrontando la Juve sono dimostrate dalla classifica, dove Pesaro è ultima a quota quattro punti insieme Avellino, Biella, Montegranaro e Cremona, mentre Caserta precede i marchigiani di solo due punti in classifica. Proprio guardando alla classifica i due punti in palio nella gara di domani sera assumono un significato fondamentale su qualsiasi altro discorso d’approccio alla gara, soprattutto per Pesaro perché i pesaresi giocano in casa, hanno una classifica peggiore, ed inoltre sono reduci da ben cinque sconfitte in fila. L’ultima vittoria per gli uomini di coach Ticchi risale al terzo turno quando i biancorossi tra le mura amiche ebbero la meglio sull’Umana Venezia, peraltro quello sui veneziani è l’unico successo casalingo a fronte di tre sconfitte contro Roma, Sassari e Cantù. Nella gara di domani sera coach Ticchi si aspetta risposte importanti dalla coppia di registi Reggie Hamilton- Denis Clemente. Forse non è una coincidenza che le difficoltà dei marchigiani in termini di risultati siano stati coincidenti con l’infortunio del giovane play Andrea Traini, protagonista di un eccellente inizio di campionato. Reggie Hamilton sembra trovarsi più a suo agio nei panni della guardia, mentre il portoricano Clemente, arrivato a Pesaro per sostituire l’infortunato Traini, ancora non si è ambientato al meglio come dimostra il -1 di media in valutazione dopo le prime tre uscite in casacca Vuelle. Curiosamente bisogna ricordare come lo stesso Clemente, che ha iniziato la stagione in Legadue con Napoli, sia stato anche un obiettivo di mercato della JuveCaserta, che aveva pensato al portoricano per sostituire Nic Wise, ma i problemi economici dei casertani non hanno consentito di portare in porto la trattativa. Caserta rimanendo in tema di play e di mercato sembra aver individuato il proprio obiettivo nel play tascabile Erving Walker, che radio mercato da in uscita da Veroli. Tornando invece ai temi della partita Ticchi alla vigilia ha richiesto una prova di grande sacrificio e solidità ai suoi lunghi Crosariol e Bryan per fronteggiare il reparto casertano dei lunghi composto dall’esperto Michelori, il talentuoso slavo Jelovac, ed l’ex di turno il nigeriano Akindele (in maglia Pesaro nella stagione 2008/09). Altro ex è coach Sacripanti per i suoi trascorsi in biancorosso tra il 2007 ed il 2009. Il tecnico casertano si augura che nonostante le rotazioni accorciate (mancherà probabilmente anche la giovane ala-pivot classe 1993 Cefarelli tra i bianconeri) i suoi uomini abbiamo le giuste energie fisiche e mentali per affrontare l’impatto dei pesaresi nell’intero arco della partita, ed inoltre che la sua squadra abbia maggiore capacità di reazione per rimanere in partita nel punteggio nei momenti difficili delle gare, come mai accaduto nelle quattro sconfitte esterne contro Milano, Biella, Roma e Siena.