Virtus Roma, Datome: “Meglio essere un big in Europa che uno dei tanti in Nba. Felice di essere protagonista con Roma”
E’un Gigi Datome a 360° quello che si è concesso alle telecamere di Mattina Sport. Ecco quanto raccolto dalla redazione di BasketItaly.it.
Sui suoi esordi e sulla sua carriera: “Ho iniziato a giocare grazie a mio padre che era presidente della squadra di basket di Olbia. Ringrazio poi tutti quelli che mi hanno voluto: Siena che mi ha preso da giovanissimo e Roma dove sono tutt’ora. Non mi spaventano le responsabilità anzi fanno parte dello sport. Ringrazio infine anche coloro che mi hanno criticato perché mi hanno sempre spinto a rendere di più per farli ricredere”.
Su Recalcati: “Mi ha preso a Siena che avevo 16 anni e mi ha fatto esordire in Nazionale. A lui devo molto e i suoi attestati di stima non possono che farmi piacere”.
Capitolo Nazionale: “Non abbiamo vinto nulla. Siamo un gruppo nuovo che si sta formando dentro e fuori dal campo. Sappiamo però che con il lavoro possiamo arrivare lontano. Per il prossimo europeo l’obiettivo è passare il turno, visto anche il girone non proprio facile in cui siamo capitati. Una medaglia? Andiamoci piano, ricordiamoci che erano anni che non ci qualificavamo sul campo”.
Incalzato sull’argomento “social network” dice: “Non sono Gallinari in quanto a followers (ride n.d.r.) e questo mi avvantaggia perché riesco ad essere in contatto quasi con tutti”.
Sui tanti allenatori succedutosi a Roma durante la sua permanenza: “Si è vero, ho avuto tanti allenatori e questo fa capire che a volte le cose non sono andate come dovevano. Fanno parte di scuole diverse e ognuno aveva un suo approccio con noi giocatori. Da tutti ho imparato qualcosa”.
A chi gli chiede un pronostico sulla stagione della sua Virtus risponde: “Stiamo andando bene. Arrivare tra le prime quattro? Me lo auguro ma non corriamo troppo, non dimentichiamoci che non dovevamo neanche esserci in questo campionato essendoci iscritti all’ultimo momento”.
Infine su un eventuale approdo in Nba: “Manca l’interesse di una franchigia nei miei confronti affinché in me possa davvero nascere il sogno Nba. Dall’altra parte dell’oceano sono andati anche giocatori forse meno forti del sottoscritto ma devo essere sincero e dire che preferisco essere un big in Europa piuttosto che uno dei tanti in Nba. E poi ora sono gratificato dall’essere protagonista con Roma”.