Quart’ultimo appuntamento con la nostra rubrica #TeamNBA: la presentazione di oggi sarà sui Los Angeles Clippers, eterna incompiuta con la voglia sempre più matta di raggiungere la vetta.
LA STAGIONE 2015/16
I Clippers nelle ultime stagioni sono stati costantemente uno dei punti di riferimento ad Ovest: sempre oltre il 60% di vittorie nelle ultime 5 regular season, ma sempre incapaci di superare la maledizione del secondo turno in post season. Addirittura peggio lo scorso anno con la corsa di Griffin e compagni terminata al primo turno contro Portland: i losangelini vincono le prime due sfide della serie ma proprio da gara-due iniziano le difficoltà con gli infortuni, in una sola serata, sia di Blake Griffin, che di Chris Paul. Privati di questi due imprescindibili elementi i Clippers subiscono la rimonta del Trail Blazers che vincono quattro partite di fila, chiudendo così la serie sul 4-2 e garantendosi l’accesso alle semifinali contro i Warriors.
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POCHI CAMBI ED UNA PANCHINA PIU’ SOLIDA
L’ossatura è rimasta praticamente la stessa. Blake Griffin è chiamato al riscatto dopo una stagione decisamente “nervosa” e per la quale ha chiesto pubblicamente scusa sul The Players Tribune. Con lui ci saranno come sempre la leadership di Chris Paul, la fisicità di DeAndre Jordan e la letalità di JJ Redick: con loro sono così confermati 4/5 del quintetto titolare con il solito dubbio dell’ala piccola a tormentare coach Rivers. Il super veterano Paul Pierce ha deciso di rimandare di una stagione il ritiro (“Voglio vincere a Los Angeles dove sono nato e cresciuto di fronte a mia mamma e i miei amici”) e se il fisico lo aiuterà potrebbe essere lui a completare lo starting five: in alternativa sono pronti Wesley Johnson e Mbah a Moute, giocatori non molto incisivi ma sicuramente di rotazione. Dalla free agency sono poi arrivati Raymond Felton, che si alternerà con Austin Rivers per far rifiatare Paul, ed Alan Anderson. Senza dimenticarsi di Marreese Speights e Brandon Bass sotto le plance: in particolare c’è molta curiosità sull’ex Golden State, eccelso attaccante ma vistosamente carente in fase difensiva. Basterà quando Jordan dovrà tirare il fiato per falli ed “Hack-A-Shaq”…?
LE STELLE
Sarà ancora una volta l’asse Paul-Griffin a dettare il bello ed il cattivo tempo in casa Clippers. Con la loro assenza i losangelini si sono disciolti come neve al sole contro Portland negli scorsi play-off, dimostrando ancora una volta tutta la leadership tecnica ed il carisma che i due All-Star portano in dote agli uomini di Rivers. In particolare sarà la gestione di Chris Paul a fare tutta la differenza del mondo: senza il prodotto di Wake Forest, lo scorso anno, l’attacco crollava di 14 punti ogni 100 possessi. “È il mio dodicesimo anno nella lega e per ben undici estati ho masticato amaro e pensato cosa vuol dire non vincere il titolo”: parole e musica dello stesso CP3 che promette battaglia pur di arrivare finalmente al tanto agognato titolo NBA…
L’OBIETTIVO
La stagione 2016-2017 potrebbe essere l’ultima grossa occasione per i Clippers: vero che Golden State e Cleveland restano almeno un gradino più in alto, ma l’indebolimento dei Thunder e quello teorico degli Spurs senza Duncan alzeranno non poco le aspettative e le opportunità dei losangelini. Inoltre non va dimenticato che a luglio 2017 Chris Paul e Blake Griffin potranno uscire dal contratto, e Redick sarà free agent: il target minimo saranno dunque le Finali di Conference ma se si dovesse fallire potremmo essere anche davanti all’ultimo ballo di questa eterna incompiuta…