Siena, domenica contro Casale la giornata dell’orgoglio: il palazzo sarà inondato di magliette col numero“8”
Sembrava poter essere solo un brutto incubo la sentenza che venerdì ha ufficializzato la revoca dei titoli alla Mens Sana Basket, e invece il risveglio per migliaia di tifosi biancoverdi l’indomani è stato brusco e raggelante. L’amarezza non verrà forse mai smaltita ma intanto c’è voglia di affermare con orgoglio che quelle vittorie sono state solo il genuino frutto degli sforzi e della sinergia tra staff, tifo e giocatori: in attesa delle motivazioni del Tribunale Federale e dell’eventuale ricorso al Collegio di Garanzia Fip, il tifo si mobiliterà per manifestare il proprio dissenso e proteggere il glorioso passato. Contro Casale domenica infatti è stata annunciata la vendita agli ingressi del palazzo di apposite t-shirt con stampata sopra lo scudetto e il numero 8, a significare il numero dei titoli che Siena sente ancora propri: un intero palazzetto, chiamato per l’occasione a raccolta, si riempirà di “8”, e oltre a ciò sono attesi striscioni e coreografie di ogni tipo dalla tifoseria organizzata. La protesta senese non si esaurirà certo domenica: alcune associazioni di tifosi si sono già attivate per muoversi legalmente attraverso un class-action contro la Lega Basket per chiedere il rimborso degli abbonamenti riferiti alle stagioni 2011-2012 e 2012-2013, i cui verdetti sono stati azzerati dalla giustizia sportiva. Secondo i richiedenti, la nullità delle competizioni in questione (in base al criterio scelto dal Tribunale, per cui Siena non avendo i requisiti economici non avrebbe potuto iscriversi) avrebbe portato a falsare lo spettacolo, con un chiaro danno anche ai consumatori: “C’è grande amarezza – ha spiegato il presidente della Mens Sana 1871 Andrea Viviani – sono scudetti conquistati con applicazione e sudore, dispiace che questo venga cancellato in tal modo. Non abbiamo potuto costituirci in giudizio, non abbiamo potuto difendere gli scudetti. La giustizia sportiva non ha aspettato il penale, dove potrebbe invece emergere che il danno patrimoniale subito dalla Mens Sana per la condotta dei suo dirigenti ha portato la società ad avere meno risorse di quelle che poteva immettere, ed essere quindi considerata parte lesa. Questo – conclude –ribalterebbe le cose”
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