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#Team NBA: I Memphis Grizzlies

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È ufficiale: Mike Conley sarà il giocatore con il più ricco contratto della storia NBA con il contratto quinquennale da 153 milioni con i Memphis Grizzlies. Sì, tutti hanno avuto la tua prima impressione leggendo questa notizia. Ma proviamo a contestualizzare tutto ciò all’interno dei piani della franchigia del Tennessee per dare un senso ad un rinnovo così ricco per un play certamente affidabile ma non certo un All Star.

LA STAGIONE 2015/2016
La scorsa stagione si è chiusa con lo sweep subito al primo turno playoff da parte degli Spurs, i quali tuttavia si sono visti di fronte dei giocatori di D-League o delle seconde o terze linee di Memphis, dato che gran parte dei titolari erano stati falcidiati dagli infortuni. Assenti Conley e Gasol, un incerottato Randolph non è riuscito a trascinare il resto della squadra ad un’impresa impossibile. I Grizzlies avevano concluso la stagione regolare al settimo posto con 42 vittorie, la maggior parte delle quali arrivate nella prima metà del campionato quando tutti erano ancora sani. Dopo questa fine drammatica è arrivato l’esonero dell’ottimo coach Dave Joerger, sostituito dalla dirigenza da David Fizdale, ex assissant coach a Miami, dopo che il primo obiettivo Frank Vogel si era accasato ai Magic.

LA STAGIONE ALLE PORTE: 2016/2017
Il nuovo allenatore spera di poter avere a disposizione l’intero roster per l’inizio della stagione, vantando così un quintetto titolare tra i migliori sulla carta e almeno alcuni cambi affidabili dalla panchina. Se da una parte è necessario ammettere che i veterani Randolph e Tony Allen hanno passato la parte migliore della carriera, Gasol ha scollinato i 30 e nemmeno Mike Conley è più un giovanotto, questo nucleo ha il vantaggio considerevole di giocare insieme da molto tempo. Non avranno certo problemi di amalgama o di inesperienza come alcune squadre in rapida crescita ad Ovest. A questi quattro cardini dei Grizzlies si è aggiunto in estate Chandler Parsons con un quadriennale da 94 milioni. In lui Memphis trova l’ala piccola con range di tiro che ha cercato a lungo e che è rimasta sempre la più grave lacuna a roster. Parsons è tuttavia un altro giocatore tormentato da problemi fisici di diversa natura che si aggiunge ad una squadra rinomata per i suoi numerosi infortuni. Con le due scelte al Draft sono arrivati due giocatori che potranno essere inseriti subito in rotazione come Wade Baldwin IV, che sarà il cambio di Conley, e Deyonta Davis, il quale è già stato additato come possibile steal e ala in grado di trasformarsi in breve tempo in un giocatore a tutto tondo come Draymond Green (fatti i debiti scongiuri). Altre aggiunte che andranno a rimpolpare le rotazioni degli esterni sono Troy Daniels, James Ennis e Tony Wroten. Offrire un ammontare spropositato di dollari a Conley e Parsons era l’unico modo per dare un senso al contrattone di Marc Gasol: chiudere un ciclo e puntare sui giovani con un centro top 3 della lega ancora in squadra sarebbe stata una follia, soprattutto per una piazza piccola come Memphis che fatica ad attirare free agents. In questi casi il rischio di rimanere per anni e anni nell’anonimato, facendo calare attenzioni di pubblico e media rendendo impervia la strada per la risalita è altissimo. Fatte queste considerazioni, la costrizione sulla dirigenza per quel tipo di contratti porterà i Grizzlies ad avere comunque una squadra di tutto rispetto.

LA STELLA
Il sistema Grit ‘n’ Grind dei Grizzlies non prevede una star conclamata ma sudore, lotta, grinta e gioco duro da parte di chiunque faccia parte del roster. Dovendo tuttavia includere qualcuno in questa rubrica, e ammettendo che i Big Three di Memphis, Conley, Gasol e Randolph sono complementari e nessuno spicca nettamente sugli altri, mi sento di nominare stella proprio il play appena rinnovato. Conley nelle 56 sere in cui è sceso sul parquet vanta il miglior PER della squadra (indice che valuta la performance nel suo complesso) e il più alto Win Share, dato che rappresenta quanto un giocatore abbia contribuito alle vittorie della sua squadra. Tralasciando per un attimo i dati, dato che il basket non è fatto di soli numeri, è opportuno ricordare come Conley abbia influito enormemente sui destini di Memphis nei playoff 2015; se nelle prime gare senza di lui i Grizzlies erano stati schiacciati da Golden State, con il suo ritorno erano riusciti a spaventare i futuri campioni NBA grazie alla sua leadership su entrambi i lati del campo. Forse il play classe ’87 non vale il contratto più ricco della storia, ma è un giocatore che molti allenatori vorrebbero avere al proprio servizio.

LE ASPETTATIVE
Il punto di domanda sui Memphis Grizzlies è essenzialmente uno: riusciranno a rimanere sani per gran parte della stagione? Se la risposta sarà affermativa, se i veterani dimostreranno di dire ancora una volta la loro da underdogs, se i giovani dalla panchina inizieranno a farsi valere e ritagliarsi uno spazio, non sarà utopia vedere Memphis nel gruppo immediatamente dietro ai Warriors insieme a Clippers e San Antonio. Il worst case scenario è invece più tragico: se il finale di stagione vedrà Gasol e compagni alle prese con i soliti infortuni cronici, Memphis potrebbe fare la fine dello scorso anno, ottenendo una bassa posizione ai playoff per poi venire spazzata via.