Nuovo viaggio nel mondo Nba, oggi ci occupiamo di una delle franchigie che è costantemente andata ai Playoffs negli ultimi anni, con una solida organizzazione. Parliamo degli Atlanta Hawks.
LA STAGIONE 2015/2016
Quarantotto vittorie per Atlanta e la stagione che finisce nella solita maniera: 0-4 con Cleveland. Il problema è rimasto sempre lo stesso, la mancanza di una vera star a cui affidare le sorti nei playoffs e allo stesso tempo è chiaro che Cleveland è nettamente di un livello superiore. Tuttavia gli Hawks mostrano una grande organizzazione, ben allenata e che disputa sempre una regular season di altissimo livello. Ma per puntare a vincere serve altro
GOODBYE HORFORD! WELCOME TO ATLANTA SUPERMAN!
Gli Hawks non sono mai stati grandi protagonisti del mercato ecco però che sfoderano una estate diversa dal solito. Dopo sette anni si saluta Al Horford e per sostituirlo triennale da 70 milioni a Dwight Howard, che cerca di risollevare la sua carriera dopo gli ultimi anni palesemente in parabola discendente. Perso anche Teague, scambiato con Indiana, quindi promosso in quintetto il tedesco Shroeder con l’idea di giocare più in velocità giocando un pick and roll per arrivare dritti al ferro. Confermati Korver, Bazemore e Millsap, ma attenzione a quest’ultimo in quanto è in scadenza a fine anno e infatti sono circolate molte voci di mercato a riguardo. In panchina troviamo Jarrett Jack, Delaney (reduce da una grande Eurolega), Sefolosha e Hardaway Jr. Sotto le plance tutto uguale con la presenza di Thiago Splitter sperando che i problemi fisici di Howard siano solo un lontano ricordo.
LA STAR? STA IN PANCHINA
Difficile trovare una star ad Atlanta, e forse è sempre stato questo il grande problema della squadra. Si potrebbe dire Millsap (troppo sul mercato) o Howard (ma le ultime annate ci dicono che non lo è più), ma forse il vero punto di forza degli Hawks è Coach Budenholzer. L’allenatore di scuola Spurs è sempre stato la costante di questa squadra, la sua capacità di organizzare la fase difensiva e la circolazione di palla è stata l’arma in più per diverse stagione e ha portato Atlanta al periodo migliore della sua storia, Con la rivoluzione estiva e la perdita di validi elementi per il suo gioco (Teague e Horford) la nuova stagione è la vera sfida per Budenholzer che dovrà dimostrare di saper ricreare quella qualità di gioco che lo ha sempre contraddistinto
ASPETTATIVE
Pensare di rivedere la squadra a 60 vittorie pare molto difficile, puntare alle prime quattro posizioni nella conference pare invece molto più fattibile. L’obiettivo rimane sempre quello per poi giocarsi una onesta Post Season sperando magari di evitare Cleveland.
Attenzione che in caso di fallimento si aprirebbero scenari interessanti visto il gran numero di contratti in scadenza presenti a roster