Il primo storico anello della città maledetta, il figliol prodigo diventato leggenda nell’anno del now or never, le Final più ondivaghe della storia NBA… da questo e molto altro ripartono i Cleveland Cavaliers.
Passata Stagione
Padroni indiscussi ad est nonostante abbiano chiuso la regular season con solo una vittoria in più rispetto a Toronto, la vera stagione dei Cavs è iniziata con l’avvio dei playoff. Da qui la scelta (discussa, ma rivelatasi vincente) di esonerare coach Blatt a metà stagione nonostante il record positivo e affidare la panca al pretoriano Lue, fedelissimo del Re.
I playoff sono stati un’autentica cavalcata fino all’atto conclusivo: primo sweept ai Pistons, secondo sweept agli Hawks e 4-2 perentorio ai Raptors, nulla di meglio per attendere i Warriors miracolati nella finale ad ovest. Partenza non proprio felice (104-89 e 110-77 subito da Curry e soci) e gara 4 persa in casa 108-97… a un passo dal baratro qualcosa è nato nell’animo di James, che insieme a Irving trascina i suoi alla vittoria in gara 5 (41 punti a testa), in gara 6 ne mette a referto altettanti (più 11 assist e 8 rimbalzi). Gara 7 è storia: la stoppata del re e il canestrino di Uncle Drew sono negli annali di questo magnifico sport.
Novità 2015/16
In una pazza estate causata dall’innalzamento del salary cap, la dirigenza della franchigia dell’Ohio ha dovuto prima di tutto pensare a rifirmare LBJ: per lui triennale (con player option) da oltre trenta milioni a stagione. L’ossatura del team dunque è rimasta la stessa di dodici mesi orsono: Irving e Love saranno ancora secondo e terzo violino, e faranno parte ancora del gruppo i vari Thompson, Shumpert, Jones, Frye e Jefferson; hanno salutato invece Mozgov e Della Vedova, direzione Lakers e Bucks. Si tenterà di rifirmare nuovamente JR Smith nonostante le richieste non proprio economiche. I volti nuovi sono quelli di “Birdman” Andersen (che ritrova LeBron dopo gli anni a Miami) e Dunleavy.
La Stella
Inutile dilungarci su chi sarà la stella indiscussa del team. LeBron non è mai sazio e sarà alla ricerca del suo quarto anello, il che lo porrebbe in una cerchia davvero ristretta di eletti, ma indirettamente il campione di Akron potrà scalare ulteriormente una serie di classifiche individuali: basti pensare, ad esempio, che attualmente occupa l’11° posizione All Time tra i marcatori avendo quasi raggiunto quota quota 27.000 (e il decimo posto di Hakeem Olajuwon è a poco più di 100 punti), la 4° tra quelli nei playoff (e la vetta è a tiro con circa 400 punti di distacco), la 18° in quella degli assist (nettamente primo tra i lunghi) o la 9° per le partite giocate in post-season.
Obiettivi Stagionali
Se è vero che ripetersi è più difficile che vincere, quella a venire si prospetta essere una stagione intensa per i detentori dell’anello. Gli avversari saranno con il dente avvelenato e la squadra rischierà di essere meno agguerrita una volta raggiunto il faditico anello… sarà però il Prescelto a dare la sveglia al momento opportuno. In definitiva il dominio a est non sembra essere in discussione ma da qui ad effettuare il repeat passa un oceano o forse due.