Il mondo della pallacanestro piange la scomparsa di Abdul Qadir Jeelani, dopo una lunga malattia e un ricovero al Franciscan-All Saints Hospital di Racine (Wisconsin).
L’ex stella della Libertas Livorno aveva 62 anni. Era nato il 10 febbraio del 1954 a Bels, periferia di Milwaukee, con il nome di Gary Cole. Uscì dall’Università del Wisconsin-Parkside da top scorer e miglior rimbalzista.
Prima venne scelto e poi tagliato fuori da Cleveland nell’NBA draft del ’76, stessa cosa poi con Detroit nello stesso anno, inizia così la sua carriera pro nel nostro paese alla Eldorado Lazio Basket. Da qui parte l’ascesa verso Portland e successivamente Dallas, dove con i Mavericks segnerà i primi punti nella storia della franchigia. Dopo la vittoria contro i San Antonio Spurs l’11 ottobre 1980, Jeelani ha per le mani un contratto, non certo, di 100mila dollari, ma ecco che la Libertas Livorno decide di offrirgli un quadriennale da 750mila dollari. Il cestista americano torna quindi in Italia dall’81 all’85 e scrive la storia della società toscana: promozione in A1 al primo tentativo, tra le prime otto in coppa Korac e infine la retrocessione.
Abdul è di certo stato uno dei giocatori di basket più amati nella città toscana, se non addirittura uno dei più forti giocatori stranieri mai approdati nel campionato italiano. Dopo 2994 punti e 4 anni, il due metri americano torna negli States dove però la carriera da cestista sembra ormai finita: alcool, droga e due divorzi. Perde il lavoro e nemmeno la salute è ok, si fa operare infatti tre volte per un tumore alla prostata e accumula un debito di 3.700 dollari. Va a vivere nel centro per senza tetto di Racine, ma un giorno, mentre sta pranzando alla mensa, entra un gruppo di dirigenti della Johnson Wax che presta il servizio di volontariato. Uno di loro è un italiano, cresciuto a Livorno; parte così un messaggio di aiuto attraverso la pagina Facebook dei suoi fan, che scatena una raccolta fondi salvifica. Su sessantadue anni di vita, Abdul Jeelani, molti di essi li ha passati in Italia e anche quando era lontano il legame è sempre rimasto forte, così come sarà vivo il ricordo di questo grande giocatore nei cuori dei suoi tifosi livornesi e non.
