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Amoroso e l’addio alla Fortitudo: “Non sarei mai andato via ma il coach non ha voluto trattare”

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valerio amoroso, pistoia

È stato un mercato scintillante quello della Fortitudo Bologna che dopo la sconfitta in finale contro Brescia della scorsa stagione, si propone come una delle candidate principali alla promozione fin dalla prima giornata. Grandi arrivi, gloriosi ritorni e qualche addio non proprio serenissimo. Tra quelli che hanno salutato c’è chiaramente Valerio Amoroso, uno dei grandissimi protagonisti dell’esaltante stagione a Bologna. “Se fosse dipeso da me non sarei mai andato via dalla Fortitudo – ha detto il lungo in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Corriere dello Sport Stadio. Sono rimasto in buoni rapporti con tutti. Mi dispiace non essere rimasto in Fortitudo. Mi è stata riproposta la stessa offerta che mi avevano fatto quando ero arrivato, da zoppo. Io ho rifiutato chiedendo di venirmi in contro. Ma l’allenatore, che fa anche il general manager, non ha voluto trattare”.

Sull’arrivo di Mancinelli: “Un grandissimo giocatore, anche se con caratteristiche diverse dalle mie. Sicuramente il suo è stato un colpo di mercato importante. Peccato che fino ad oggi io non abbia letto alcun ringraziamento o saluto nei miei confronti, mentre ho ricevuto tantissimi messaggi dai tifosi biancobìù che mi avevano chiesto di restare. In Fortitudo sono stato benissimo, ho avuto ottimi rapporti con tutti, anche con l’allenatore. Ma alla fine le idee erano diverse. Mi sarebbe piaciuto andarmene in modo diverso. Sembra che sia stata una scelta mia, ma non è andata così. Poi mi guardo attorno e vedo che qualcun altro è stato trattato anche peggio. Quindi sono più tranquillo”.

Sul rapporto con coach Boniciolli: “È un grande allenatore e ha le sue convinzioni. Ma ci sono modi e modi. Ci si poteva lasciare in maniera differente. Mi sarei aspettato un comunicato in cui mi si augurava il meglio per il mio futuro: così sembra che in questi mesi non sia stato fatto niente. Mentre abbiamo disputato un grande campionato. Poi, per carità, è colpa mia che non siamo andati in Serie A: se avessi giocato bene anche gara 5 , forse saremmo stati promossi”.