A2 – Siena, ufficiale anche Flamini. Intanto è già caos societario
Prosegue a gonfie vele la campagna acquisti della Mens Sana 1871. Dopo aver sistemato le caselle del play con le firme di Saccaggi e Cappelletti, e quella dell’ala piccola, che sarà Jonathan Tavernari, il ds Marruganti si è già portato avanti col lavoro anche per quanto riguarda il settore lunghi, con gli annunci in serie di Vildera, Pichi e in ultimo Simone Flamini. Dopo una stagione piuttosto anonima a Roma, l’ala ex Pesaro e Virtus Bologna, 34 anni, cercherà riscatto in terra toscana, dove metterà a disposizione tutta la sua esperienza e duttilità. Per completare la squadra mancano ora i due americani, che saranno individuati nel ruolo di guardia e di centro, e un lungo italiano da quintetto.
Se sul versante tecnico i movimenti sono frenetici, meno lo sono in ambito societario. Dopo il grande entusiasmo iniziale intorno al trust “Io tifo Mens Sana” che ha raccolto le risorse per chiudere la passata stagione e creato le basi per l’ingresso del nuovo Consorzio imprenditoriale che ha rilevato la maggioranza delle quote societarie, le cose si sono progressivamente arenate, tanto che dopo essersi andato a comporre, la squadra di impresari coinvolti non ha ancora espresso un cda con relativo presidente e formulato l’organigramma per la nuova stagione: pertanto il presidente Fabio Bruttini, in chiaro segno di protesta, ha deciso di rassegnare le dimissioni, simbolo evidente di una situazione piuttosto infuocata. La composizione delle cariche doveva già delinearsi nelle scorse settimane, ma a causa di rinvii, discussioni e divisioni interne fra i tanti titolari d’azienda, non si è giunti ancora a niente, con Alfredo Barlucchi a fungere al momento come figura di collegamento: secondo alcuni, la poco omogeneità dei gruppi e le diverse posizioni e vedute nel modo di condurre l’attività avrebbero bloccato lo sviluppo dell’iter, che prevedeva l’allargamento della base ad altri gruppi locali e nazionali pronti ad investire. Un vuoto di potere pericoloso che rischia ora di annullare tutto il buon lavoro fatto finora: i tifosi sono già in fibrillazione e chiedono che le parti in gioco trovino presto un accordo e si arrivi a definire una governance sinergica e netta nei compiti e nelle responsabilità.
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