Solo cinque giorni fa la finale scudetto pareva aver preso una piega ben definita e il 27º vessillo tricolore per qualcuno poteva già essere cucito sulla canotta dell’Olimpia invece 80 minuti nel caldo catino reggiano del PalaBigi hanno stravolto le carte in tavola e forse cambiato l’inerzia della serie.
Dentro il vetusto palazzo dello sport di Reggio Emilia, edificato nel lontano 1968, 3500 anime (ma entro due anni saranno 4600 grazie a dei lavori di ampliamento) hanno letteralmente trascinato la Grissin Bon a due successi difficili da pronosticare alla vigilia e riaperto la lotta per lo scudetto. Talvolta il pubblico emiliano è andato oltre le righe (lanci di carta igienica e palline di carta verso la panchina ospite), ma proprio questo clima da “battaglia” ha riacceso l’animo del team di Menetti e ha fatto tornare a galla tutti i limiti di tenuta mentale (più che tecnica) di Milano.
Il bilancio della Reggiana nel suo fortino in stagione è di 22 successi su 23 incontri disputati (di Sassari grazie a un Logan in versione Superman l’unico successo lo scorso 17 aprile), ma se allontaniamo la lente d’ingrandimento prendendo in considerazione le ultime quattro stagioni (dal ritorno in Serie A) risulta che la percentuale di successi è pari al 83% con 69 vittorie su 83 partite giocate. Il fattore ambientale del PalaBigi è dunque determinante e non è un caso che la società biancorossa abbia deciso di rimanere a Reggio sacrificando i maggiori introiti che sicuramente sarebbero scaturiti dal trasferimento a Bologna.
Il prossimo appuntamento sul parquet reggiano è previsto lunedì sera (ore 20.45), quando Grissin Bon ed EA7 si giocheranno il primo match ball di questa finale dall’esito sempre più incerto.
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