Finisce in gara-7 all’Oracle Arena l’incredibile come-back dei Golden State Warriors, che recuperano dall’1-3 nella serie e arrivano alle Finals NBA, dove sfideranno ancora una volta i Cavs di LeBron.
Una partita decisa dalle prodezze di Curry nel secondo tempo (alla fine il due volte MVP chiuderà con 36 punti) e da un fallo ingenuo di Ibaka, proprio su Curry, che permetterà di sigillare il risultato negli ultimi minuti. Infatti, nonostante i punti degli Splash Brother, OKC era riuscita ad arrivare nell’ultimo minuto e mezzo sotto di 4 (86-90), grazie a 7 punti in fila di Durant. Draymond Green pasticcia con il pallone e sfiora la palla persa, braccato da Westbrook, ma riesce a chiamare timeout con 5” sul cronometro dei 24. Il tempo è più che sufficiente a Curry per lucrare un fallo sul tiro da 3 e mandare i titoli di coda su una serie epica, che ha visto i campioni NBA sull’orlo del baratro, ma che al grido di “We’re not going home” sono riusciti a raggiungere le Finals NBA per il secondo anno consecutivo.
Complimenti ai Thunder che hanno messo in seria difficoltà la squadra dei record e anche stanotte hanno dimostrato di poter vincere gara-7, trovando anche 12 punti di vantaggio sul finire del primo tempo. La chiave dei primi 24 minuti è stata ancora una volta chiudere il pitturato e vincere la sfida a rimbalzo, ma le 5 triple su 6 tentativi in apertura di secondo tempo, a cui si aggiunge una fiammata di Livingston, hanno spostato l’inerzia del match per i padroni di casa. OKC ha giocato la partita decisiva con una rotazione a 6, non trovando il necessario contributo di Westbrook, autore sì di 19 punti a assist, ma frutto di un rivedibile 7/21 dal campo.
Tabellino:
Golden State: Iguodala 7, Green 11, Bogut 2, Thompson 21, Curry 36, Barnes 5, Livingston 5, Ezeli 2, Speights 3, Varejao 2, Barbosa 2, Clark ne, Rush ne.
Oklahoma: Durant 27, Ibaka 16, Adams 9, Roberson 4 e 12 rim, Westbrook 19 e 13 ast, Waiters 5, Kanter 8, Foye, Collison ne, Mohammed ne, Morrow ne, Payne ne, Singler ne.