E’ sicuramente la retrocessione in A2 della Virtus Bologna il verdetto più clamoroso dell’ultima giornata di regular season. Le Vunere di coach Valli perdono a Reggio Emilia e vengono condannate all’inferno dell’A2, in virtù della classifica avulsa, che premia invece Torino e Caserta: un risultato inaspettato che suggella l’amaro epilogo del percorso di una squadra che ha fatto grande il basket italiano (15 scudetti, 8 coppe italia e 2 Euroleghe) e ora retrocede sul campo per la prima volta nella sua storia, nuovamente costretta a ripartire dalle sue ceneri. Sono ormai lontani i tempi del Grande Slam del 2001, di Ginobili, Rigadeau, Griffith e Smodis e di Ettore Messina. Prima la crisi economica, poi la ripartenza sotto l’insegna di Castelmaggiore e i primi positivi anni della risalita che videro i bianconeri raggiungere la finale Scudetto 2007 contro Siena e l’Euroleague. L’ultimo sussulto è la vittoria dell’Eurochallenge nel 2009 con coach Boniciolli: da lì in avanti il progressivo calo di ambizioni e di risorse a disposizione, che aveva ormai assuefatto le Vunere a una condizione di mediocrità non in linea con la gloria storica della società
L’ultimo atto è il declassamento nell’infido calderone dell’A2, che al momento ospita un bel po’ di nobili decadute, per i motivi più disparati: i cugini della Fortitudo, Siena, Roma e Treviso (che insieme fanno più scudetti di quelli che si contano in A). La necessità sarà di fare quadrato e accettare la difficile realtà, per ripartire con rinnovata voglia: “In una delle serate più’ tristi della mia vita sportiva – ha commentato sul suo account Facebook il leggendario ex coach delle Vunere Ettore Messina – la Virtus Bologna e’ retrocessa in A2. Mi auguro che, accettando il risultato del campo, ci venga risparmiato il triste balletto di accuse reciproche da parte dei protagonisti ai diversi livelli. Tanto, non si torna indietro”
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