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Home NBA NCAA March Madness – Nel Midwest l’upset è di casa: resiste Virginia, tonfo Michigan State. Avanti le sorprese (ma non troppo) Syracuse e Gonzaga.

March Madness – Nel Midwest l’upset è di casa: resiste Virginia, tonfo Michigan State. Avanti le sorprese (ma non troppo) Syracuse e Gonzaga.

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Nike_BYG_NCAA_Mens_Tourney_graphicLa parola chiave per descrivere l’andamento dei primi due “rounds” del Midwest regional  è senz’altro una: upset. Metà delle gare andate in scena finora sono state infatti vinte dalla squadra che si presentava alla palla a due con il seed più basso e, se è pur vero che non sempre questo numero rende giustizia al reale valore delle sfidanti sul campo, alcuni risultati non possono non fare notizia: su tutti la figuraccia di Michigan State.

Gli Spartans sono stati letteralmente sorpresi dalla numero 15 Middle Tennessee, subendo in avvio un parziale di 17 a 4; MTU, trascinata da Reggie Upshaw Jr. e Giddy Potts autori rispettivamente di 21 e 19 punti, manda tutto il quinetto base in doppia cifra e sfiora il 60% dalla linea del tiro da 3, riuscendo a rintuzzare ogni tentativo di riavvicinamento degli uomini di coach Tom Izzo. Per MSU, tradita dalle sue punte di diamante, serata da dimenticare soprattutto dal punto di vista dell’approccio mentale, come dimostrano le 14 palle perse (6 del solo Denzel Valentine, che chiude nella maniera peggiore e più inapsettata i suoi quattro anni).

Ranking sconfessato nella parte inferiore del tabellone anche per quanto riguarda le gare tra Syracuse (10) e Dayton (7) e tra Gonzaga (11) e Seton Hall (6).

Gli Orangemen mettono la freccia al ritorno in campo dopo l’intervallo, piazzando un parziale di 25 a 5 nei primi 10’minuti del secondo tempo: i 21 punti del freshman Malachi Richardson ed i controllo dei rimbalzi in attacco sono le armi chiave di Syracuse, mentre Dayton vede naufragare una stagione più che positiva nelle secche della zona di coach Jim Boheim. Gli Zags, trascinati da un super Domantas Sabonis da 21, 16 carambole, 4 assist e 2 stoppate, infliggono una severa punizione ai Pirates, il cui talento offensivo dei singoli non ha pagato contro una squadra decisamente più abituata a questo tipo di palcoscenico.

Completa il quadro della parte bassa Utah, unica a giustificare i favori del pronostico, che con molta fatica riesce ad avere la meglio su Fresno State, grazie ai 16 punti e 18 rimbalzi della sua stella Jacob Poeltl: i Bulldogs, avanti di 11 lunghezze a metà gara, crollano infatti sotto un parziale di 19 a 2, che permette agli Utes di andare avanti. 

Risultato da pronostico, guardano alla parte superiore del bracket, anche per la numero 1 Virginia e la numero 4 Iowa State nel First round.

I Cavaliers seppelliscono sotto 36 punti Hampton, grazie alla solita grande prova dei loro tre assi Malcolm Brogdon, Anthonhy Gill e London Perrantes, mentre i Cyclones regolano Iona in una gara spettacolare tra due attacchi di primo livello: mattatori della serata Georges Niang (28) e Monte Morris (20), mentre a nulla servono ai Gaels i 28 di A.J. English ed i 26 di Jordan Washington.

Upset al primo turno invece per Butler, che ha la meglio su Texas Tech (71-61) grazie agli 11 punti negli ultimi 5 minuti del jolly Kelan Martin e soprattutto per Arkansas-Little Rock su Purdue. I Boilermakers di un ottimo A.J. Hammonds da 16, 15 rimbalzi e 6 stoppate,avanti di 13 lunghezze a 3 minuti e mezzo dal termine, hanno alla fine concesso la rimonta ai Trojans, che hanno avuto la meglio dopo due overtime; sull’85 a 83 finale pesa come un macigno la prestazioen mostruosa del senior Josh Hagins: 31 punti, 7 rimbalzi, 6 assist e 5 rubate in 40 minuti sul parquet.

Al secondo turno minori sono state le sorprese. Virginia ha infatti tenuto testa a Butler, che ha giocato un’ottima partita, ma ha pagato la serata storta della sua stella Kellen Dunham; i Cavaliers hanno invece visto scintillare le proprie: 22+5 per Brogdon e 19+8 per Gill, che determinano il 77 a 69 finale.

La numero 1 se la vedrà contro Iowa State, uscita vittoriosa dal confronto contro Arkansas-Little Rock: Hagins stecca il bis, non così Georges Niang, che replica i 28 punti del debutto e, con il 52% da 3 (56 dal campo in generale), guida il formidabile attacco di coach Prohm alla vittoria per 78 a 61.

Risultato sulla carta da pronostico anche per Syracuse, che si sbarazza agilmente di Middle Tennessee, tornata sulla terra dopo la trionfale battagia contro gli Spartans. Per MTU un solo uomo in doppia cifra, mentre Gbinijie si riprende gli Orangemen e con 23 punti, aiutato dai 12+9 di Tyler Roberson, spinge i suoi al 75-50 finale.

L’unico upset ( e che upset!) del secondo round è rappresentato dalla vittoria di Gonzaga su Utah. Un perentorio 82 a 59 mai in discussione, siglato dall’eroe di giornata Eric McLellan (22), ma che sta tutto nel confronto tra le due torri Sabonis e Poeltl: 19 punti e 10 rimbalzi per il figlio di Arvydas, 5 punti e 4 rimbalzi per l’austriaco.

Appuntamento ora a giovedì per le Elite 8, che si prolungheranno fino a venerdì 25: si continua a ballare!