March Madness – South Region pieno di insidie per la n°1 nazionale. Nova contro la cabala, California e Maryland ci provano, con un occhio ad Iowa
Cammino accidentato per i Kansas Jayhawks nel South Region del Torneo Ncaa, raramente come quest’anno caratterizzato da un estremo equilibrio, anche sulla carta, tra le teste di serie più alte del tabellone. La squadra di coach Self, guidata dal senior Perry Ellis e dai junior Wayne Selden e Frank Mason conta sull’affidabilità sui due lati del campo, temibile anche dal perimetro, con cinque tiratori oltre il 40% ed è reduce dalla vittoria nel Torneo Big-12 contro il terribile pressing di West Virginia. L’insidia del primo turno si chiama Austin Peay, campione della OVC, in serie da 6 partite guidata dal centro senior Chris Horton. Alle viste un insidoso incrocio con la vincente di Colorado vs Uconn, con i Buffaloes, miglior squadra dal perimetro della Pac-12 con il 39% abbondante, 2-6 contro le top 25 in stagione, capaci di battere squadre del calibro di Oregon e California, e gli Huskies, guidati dalla sophomore point guard Daniel Hamilton (leader di sqaudra per assist e rimbalzi), entrati al Torneo grazie al titolo AAC.
Nella parte alta troviamo due serie pretendenti ad una corsa nel tabellone: la Maryland di Melo Trimble, prospetto tra i più attesi tra le guardie, assente da 14 anni dal Round of 32, che ha il suo punto di forza nella difesa ma sembra mancare di solidità in alcuni fondamentali, vedi la tendenza alle palle perse e la poca propensione a rimbalzo d’attacco. Per vincere la maledizione del primo turno devono abbattere l’ostacolo San Diego State, terza volta al torneo negli ultimi 5 anni, squadra che mal si accoppia coi Terps, con la sua difesa asfissiante che genera palle perse avversarie e il freshman da 6’9” Mike Daum a guidare un plotone di ottimi rimbalzisti, oltre a colpire con mano educata da tutte le posizioni. Probabile l’incrocio con il seed n°4 California, favorita nel Round of 64 vs Hawaii, con il talento di Jabari Bird e del freshman Jaylen Brown, forte difensivamente (solo il 39% concesso agli avversari della Pac-12, battendo Oregon, Arizona e Utah), ma anche loro con una debolezza nelle palle perse e un pericoloso 66% dalla lunetta, nonostante i tanti liberi guadagnati di media, brutto biglietto da visita nel caso, scontato al Torneo, di finali in volata.
Nella parte bassa del South Region, favori del pronostico per Villanova, sempre quotata negli ultimi anni, ma statisticamente abbonata al lato sbagliato degli upset nei primi turni. La squadra di Jay Wright, ha giocato una grande stagione in Big East, sfumata nella finale di conference, chiusa infatti con la sconfitta a sorpresa, ma non troppo, contro l’ostica Seton Hall, uno dei “dark horses” più accreditati nel Midwest Region. Occhi italiani puntati sugli Wildcats comunque, non fosse altro che per la presenza di Ryan Arcidiacono (11.9 e 4.4 assist per l’oriundo italiano, senior point guard in orbita Nazionale), cui si affianca Josh Hart, guardia con abilità da all-around. Attenzione alla difesa di Nova, solo il 39% dal campo concesso agli avversari in stagione e oltre 17 punti dalle palle perse, meno solido il tiro dal perimetro e la presenza a rimbalzo. Primo turno agevole contro la piccola (in tutti i sensi: non ha giocatori sopra i 6’6”) Unc Asheville, il pericolo sta nell’incrocio con la vincente di Iowa vs Temple una delle sfide più accattivanti: gli Hawkeyes di coach McCaffery sono quanto di peggio possa capitare al Torneo, capaci di battere due volte sia Michigan State che Purdue, dotati di notevole pericolosità perimetrale (attenzione alla junior guard Peter Jok e al senior Jarrod Uthoff) e con una buona gestione della palla. A frustrare le ambizioni di Iowa il finale in calando, su tutti l’upset subito da Illinois al primo turno del Torneo Big Ten. Di fronte gli Owls di Quenton DeCosey e Jaylen Bond, una delle migliori squadre per gestione della palla (solo il 14.6% di palle perse), ma battuti a sorpresa in semifinale nel Torneo AAC (avevano la n°1 ) da Uconn.
Al seed n°3 di questa parte del tabellone, gli Hurricanes di Jim Larranaga tornano alla Big Dance dopo due anni di assenza con aspettative importanti. Guidati dalle senior guards Angel Rodriguez e Sheldon McLeland e con la presenza di Tony Jekiri sotto canestro, Miami presenta qualche falla nel tiro da tre, non dovrebbe avere problemi contro Buffalo, classica squadra senza troppo talento ma ben bilanciata e in grande condizione di forma. Last but not least, Arizona sfida Wichita State, che nella notte ha asfaltato Vanderbilt 70-50 nelle First Four. Gli Wildcats arrivano da due approdi consecutivi alle Elite 8, quest’anno sono la miglior squadra della nazione a rimbalzo (9.2 di differenziale positivo) e fanno un buon lavoro sul perimetro sui due lati del campo. D’altro canto hanno mostrato poca consistenza in una stagione altalenante, con un solo successo in cinque sfide contro avversarie da Top 25 e affrontano una squadra che fa del ritmo il proprio mantra. Non accreditati come nelle ultime 4 stagioni (122 vittorie complessive e un viagio alle Final Four), gli Shockers sono comunque un pericolo per tutti, tre sole sconfitte da metà Dicembre in poi, con le guardie senior Fred Van Vleet e Ron Baker che possono capeggiare una lunga corsa nel tabellone.
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