L’Umana Reyer Venezia arriva all’appuntamento delle Final Eight di Coppa Italia orfana di coach Carlo Recalcati, esonerato tra mille clamori dopo il K.O. interno contro Sassari, a cui è subentrato il vice Walter De Raffaele. La Reyer andrà di scena ad Assago contro la padrona di casa EA7 Milano dove entra con il settimo posto nel tabellone.
Storia – Il team oro-granata partecipa per la quarta volta negli ultimi cinque anni e finora si è sempre fermata alla prima partita nei Quarti di Finale (2012 contro Pesaro, 2014 e 2015 contro Brindisi).
Lo stato di forma – Accreditata come una delle migliori pretendenti al Tricolore, Venezia è quella che finora ha deluso maggiormente. 21 sconfitte su 37 incontri giocati tra Supercoppa, Campionato ed Eurocup, scarso bottino non in linea con le previsioni societarie di inizio stagione. Le ultime due sconfitte entrambe avvenute al supplementare contro Cremona e Sassari, come detto, sono costate care alla panchina di Recalcati.
Punto di Forza – Di sicuro non è mancata la leadership di Mike Green, in crescita prima del secondo infortunio accusato nella gara di andata di Eurocup contro Ludwigsburg. La sua assenza si è fatta tanto sentire con Ruzzier inadatto in regia in una squadra di Serie A, mentre Goss e Jackson si sono alternati nel ruolo con risultati poco soddisfacenti. Oltre a Green, la garanzia si chiama Tomas Ress che alla soglia dei quasi 36 anni sta fornendo un contributo all’altezza, dato che non ha mai fatto mancare impegno, solidità e fisicità nella fase difensiva.
Punto debole – Tanti, troppi. Venezia ha peccato di continuità per tutta la stagione, la scelta di puntare su un gruppo consolidato non ha reso per ora i frutti sperati, con tante scusanti dal punto di vista fisico, dato una serie di infortuni che hanno spesso spezzettato il gruppo cominciando da Ress (problemi al collo), il ko di Peric (frattura del secondo metatarsale della mano destra, ancora out, salterà la Coppa Italia), passando per Green con i due stiramenti muscolari e per finire con i recenti dolori all’anca che stanno minando le prestazioni di un comunque più che deludente Goss. Poi, la composizione del roster aveva fatto storcere il naso a diversi addetti ai lavori già a settembre. Un reparto esterni troppo affollato di play e guardie poco fisiche e strutturate per reggere al meglio i due impegni settimanali, mentre nel pitturato il team lagunare ha sempre sofferto la mancanza di fisicità e dinamismo. Mal comune non fa mezzo gaudio, Venezia soffre nella lotta a rimbalzo e non trova risposte concrete nella gestione dei tiri importanti nei momenti cruciali delle gare.
Obiettivo – Sulla carta la Reyer sarebbe dovuta essere una delle protagoniste della competizione, ma l’accostamento con Milano già nei Quarti rende impossibile porsi un obiettivo che non sia quello di giocare al massimo la partita, sperando in un esito positivo.
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