Sala stampa. Bucchi: “Zerini sindaco! Reynolds super”, Bazarevich: “Chiedo scusa ai tifosi”
Com’è normale che sia, al termine di una partita condotta largamente da una delle due contendenti, gli animi in conferenza stampa post partita del match tra Brindisi e Cantù, sono nettamente differenti. L’Enel vince e convince, mentre Cantù sprofonda in zone di classifica non soddisfacenti per gli investimenti perseguiti in corso d’opera dal patron Gerasimenko. Queste le considerazione dei due coach al termine della sfida.
Coach Sergey Bazarevich: “Chiedo scusa ai nostri tifosi. Non abbiamo avuto il giusto atteggiamento dalla palla a due e non ci sono scusanti per questo. Non difendevamo in uno contro uno, perdendo tutti i duelli. Il momento difficile rivela che siamo in crisi d’identità, ma così come non eravamo i migliori dopo la trasferta vincente a Sassari, ora non siamo i peggiori dopo queste tre sconfitte consecutive. Non resta che lavorare e inserire i due nuovi innesti che si allenerano a pieno ritmo da domani. Da sottolineare un dato: non ho mai visto 28 tiri liberi per gli avversari e di contro uno 0/6 per l’altra squadra”.
Coach Piero Bucchi: “Mi viene subito da far una battuta: cercavamo un sindaco? Ecco Andrea Zerini potrebbe farlo! (scatta la risata tra tutti i presenti, ndr). A parte gli scherzi grande prestazione del capitano, attento in ogni fase di gioco e lucido nell’eseguire le scelte appropriate. Ma un grande plauso va a tutta la squadra, capace di tirare fuori il meglio da sè stessa. Il gruppo si è cementato, andiamo tutti in un’unica direzione con convinzione, impegno e tenacia. Non era tutta colpa di Kadji ovviamente, ma il suo addio con l’innesto di Anosike, ci ha dato una spinta tanto sul piano motivazionale e psicologico, con OD molto più estroverso e carismatico all’interno dello spogliatoio, tanto quanto sugli equilibri del team. Ora ci sono più tiri a disposizione per i nostri esterni, e così ne beneficiano tutti.
Da rimarcare un’altra grande prova di Reynolds. Quando sta bene è in grado di far la differenza, ed è il giocatore che ci permette di fare il salto di qualità – continua il coach brindisino. Oggi ha deliziato con 10 assist, mettendo in ritmo i compagni quando doveva, e prendendosi i suoi tiri, selezionandoli con maggior cura. Questo è il ruolo del playmaker e ci è mancato moltissimo quando non stava bene fisicamente. Con un asse play-pivot del genere, la squadra ne trae molto giovamento. Possiamo infine fare un passo in più in difesa, leggendo meglio alcune situazioni. Oggi per esempio non eravamo in bonus a fine secondo quarto, ma abbiamo concesso due facili schiacciate. Dobbiamo essere più smaliziati, se vogliamo fare un ulteriore step. Ora non guardiamo alla classifica, non pensiamo ai playoff ma ragioniamo gara dopo gara. I miglioramenti si vedono e sono sotto gli occhi di tutti, dal punto di vista offensivo e non solo. Eppure gli schemi sono sempre gli stessi, solo che ora li eseguiamo con maggiore convinzione”.