Match sensazionale quello andato in scena all’Unipol Arena di Bologna. Ci son voluti ben 3 supplementari per decretare il vincitore, con i padroni di casa che alla fine hanno avuto la meglio sull’Enel Brindisi. Andiamo a rivivere statistiche, curiosità ed emozioni attraverso il countdown targato Basketitaly!
10 soli minuti in campo per Alex Harris. Nonostante i 55 minuti complessivi di gara, lo scarso minutaggio dell’americano suonano come una sonora bocciatura da parte di coach Bucchi. Processo involutivo per l’ex miglior cecchino da tre punti del campionato greco nella scorsa stagione, impalpabile da un mese a questa parte. Non si prende nemmeno un tiro e questo dato appare abbastanza esemplificativo sul momento che sta attraversando. Alcune voci di mercato sul suo conto si erano rincorse nella scorsa settimana.. ci sarà qualcosa di vero? In bianco!
9 i rimbalzi catturati da Valerio Mazzola. Grande prestazione per il lungo azzurro, un fattore sui due lati del parquet, capace di realizzare 18 punti, sfiorando dunque la doppia doppia. In 46 minuti, tira con 7/9 da 2 e 0/4 da 3, perdendo 5 palloni, ma fa la voce grossa sotto canestro vincendo nettamente il duello con Kadji. Il 22 di valutazione finale, il più alto dei suoi, certifica la propria costante crescita. In rampa di lancio!
8 come i canestri messi a segno da Courtney Fells durante i supplementari. Da partente, con un piede e mezzo nella fossa per un probabile taglio, a eroe della serata. Nel momento più difficile, con la Virtus risucchiata e invischiata nella lotta degli overtime, si scrolla di dosso tutte le difficoltà, realizzando 14 dei suoi 23 punti totali. E’ di gran lungo l’MVP, arrivando fresco e lucido per via dei ‘soli’ 33 minuti in cui rimane in campo, facendo tirare un grosso sospiro di sollievo ai suoi. 4 rimbalzi e 4 assist condiscono il tabellino. E ora chi lo manda via?
7 su 11 al tiro da 2 per Durand Scott. Chiude un pessimo primo tempo con soli 2 punti realizzati, uniformandosi al ritmo soporifero dell’Enel. Torna dagli spogliatoi con tutt’altra verve, dando una poderosa scossa ai suoi. Diventa una scheggia impazzita, rimbalzando da una parte all’altra del campo, senza respiro. Timbra una doppia doppia da 22 punti e 11 rimbalzi per una valutazione di Lega pari a 30, di gran lunga la più alta dell’incontro. Talvolta leone in gabbia, quando si libera graffia a ripetizione! Tarantolato!
6 i punti di Kenny Kadji in 42 minuti di gioco. Il lungo ex Sassari è impalpabile, irriverente per l’atteggiamento molto poco devoto alla lotta in campo. Si limita a sparacchiare dal campo con 3/10 da 2 e 0/2 da 3, dando almeno una mano in difesa con gli 8 rimbalzi catturati. Commette un’ennesima ingenuità clamorosa con il fallo antisportivo nel finale dei regolamentari, quando Brindisi aveva appena agganciato la Virtus, regalando due liberi e possesso agli avversari. L’atteggiamento del corpo è un lontano parente a ciò che l’Enel ora ha bisogno: molto poco fioretto, ben più sciabola e artigli. Lunatico!
5 i falli fatti da Michele Vitali nei tempi regolamentari, che lo costringono a sedersi in panchina anzi tempo, osservando i compagni nella lotta extra-time. Quando però è sul parquet di gioco, è una spina nel fianco della difesa brindisina, infiammando la retina con il 3/6 da 3 e il 6/6 dalla lunetta per un totale di 17 punti siglati. Nelle ultime quattro partite risulta sempre in doppia cifra a tabellino. Fattore azzurro!
4 sconfitte consecutive per l’Enel Brindisi, così come 4 sono i punti che la distanziano sia dall’ottava posizione, che dall’ultimo posto. In pieno vortice della bufera, Brindisi è nel limbo, tra l’inferno e il paradiso. La crisi è evidente per via della sesta sconfitta negli ultimi sette turni, e il prossimo match casalingo contro Sassari diventa lo spartiacque della stagione. La squadra ha reagito all’empasse iniziale solo dopo 25 minuti abbondanti di gioco. Da salvare la voglia di non mollare mai, ma l’Enel è incapace di dettare il proprio ritmo dal primo minuto, patendo parziali importanti regolarmente nel primo tempo. Solo quando viene messe alle corde, si scuote e tira fuori l’orgoglio. Ma ciò non basta, perchè le partite vanno vinte nell’arco dei 40 minuti, giocando con costanza e attitudine. Quella brindisina pare più una reazione di nervi che di lucidità, crollando poi nei secondi finali di gara, quando la palla pesa e la pressione aumenta. Guardare avanti o guardarsi le spalle?
3 overtime all’Unipol Arena di Bologna, danno vita a una vera e propria battaglia all’ultimo tuffo, respiro, sospiro. Bologna pare in controllo per tre quarti di gioco, ma ha il demerito di non chiudere la contesa. Pasticcia, si blocca sulla zona 3-2 brindisina e concede il recupero. Pittman fa 1/2 dalla lunetta, mentre Banks a 4″ non trema facendo 2/2, così la tripla di Gaddy sulla sirena si spegne sul ferro. Remake: a fine primo overtime Fells fa 1/2 ai tiri liberi e ci pensa Gagic (19 punti, di cui 11 nei supplementari, e 8 rimbalzi) a ristabilire la parità con un rimbalzo offensivo con conseguente gancio vincente. Secondo OT. Una magia di Reynolds (16 punti e 8 assist) impatta nuovamente, Fells corre in contropiede, si arresta da 8 metri e spara una tripla che entra ed esce, beffando i padroni di casa. Nell’ultimo tempino invece Brindisi non ha più energie e così le Vnere si portano a casa due punti sudati a dir poco. Pathos e colpi di scena, uno spot per il basket!
2 debutti, uno per parte, nelle fila della Virtus e dell’Enel. Da una parte esordio Kenny Hasbrouck, ritornato a Bologna dopo la parentesi con Cantù, e autore di 11 punti in 17 minuti. I problemi di falli (3 nel primo quarto) costringono Valli a limitare il suo impiego, ma nei supplementari risulta molto utile con la sua freddezza dalla lunetta per via del 5/6 con cui chiude i giochi. Sul fronte Brindisi invece debutto per Oderah Anosike, ex Pesaro e Avellino. Parte subito in starting five, mostrando tutte le proprie qualità da intimidatore d’area. Fa a sportellate con Pittman, diventando un fattore in attacco, 8 punti, e a rimbalzo, conquistandone 11, e sfiorando così subito una doppia doppia. Rimane in campo per 25 minuti denotando una condizione fisica non così deficitaria come si poteva prospettare, vista l’ultima partita disputata in Grecia 2 mesi fa. Forze fresche e aria nuova!
1 panchina traballante? I numeri sono impietosi e Brindisi ora rischia di rimanere invischiata nella lotta salvezza, quando l’obiettivo iniziale era di consolidare la propria posizione ai vertici del basket italiano. Le Final Eight sono sfumate, i playoff, obiettivo minimo dichiarato, tanto da non inserire per la prima volta il bonus contrattuale per il raggiungimento, appaiono sempre più lontani. La squadra è contratta e bloccata, soffre la “tensione” a detta di coach Bucchi, ma da ora in poi saranno tutte finali, con molta pressione sulle spalle. Il nervosismo regna sovrano in tutto l’ambiente brindisino, dalla dirigenza, allo staff, ai tifosi. Quali provvedimenti prendere?
0 come il numero di maglia di Adrian Banks, ma non di certo come il suo apporto. In dubbio alla vigilia, per via della distorsione alla mano destra che ormai lo limita da quasi un mese a questa parte, stringe i denti e scende in campo al fianco dei propri compagni. Gioca per 47 minuti, in cui fa tutto ciò che umanamente risulta possibile per un giocatore di basket. Si prende la squadra sulle spalle, ricuce il gap di svantaggio con 11 punti nell’ultimo quarto, realizzando 30 punti (5/14 da 2 e 1/6 da 3). Inarrestabile per la difesa bianconera, subisce 11 falli, la specialità della casa, martellando la retina con 17/21 ai tiri liberi. Regala anche 4 assist ai compagni. Canta e porta la croce, uno dei giocatori più completi passati in Puglia. What else? Money in the banks!