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10 Pillole per rivivere Caserta vs Sassari, il CountDown

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Haynes, sassari10 passi per rivivere la gara di ieri al PalaMaggiò, ecco il countdown di Caserta vs Sassari

10 da moltiplicare x 10; come il conteggio da fare per ottenere le vittorie in Serie A della Dinamo Sassari. Raggiunge quota 100 la squadra Campione d’Italia, che ne ha fatto di strada dopo la prima vittoria raggiunta oltre 5 anni fa. Gli dei del basket hanno aggiunto un pizzico di poesia, facendo sì che il calendario regalasse la n°1 e la n°100 proprio contro Caserta, un modo per indicare uno step di crescita, fatto di un infinità di momenti da incorniciare. MATURITA’

9: Come i rimbalzi di Downs; di gran lunga il migliore dei suoi, ma predica troppe volte da solo nell’attacco della Pasta Reggia, fa pentole, coperchi e risponde anche al centralino per le prenotazioni se ce ne fosse bisogno, ma nonostante una valutazione complessiva di 33 e praticamente sempre i piedi sul parquet, non basta per impensierire gli ospiti. ACUTO

8: Come i liberi messi a segno dalla lunetta da Sassari; a voler cercare di mettere il dito nella piaga per Caserta, si trovano tante fessure su cui poter insistere, una è la percentuale ai liberi; Sassari in lunetta ci passa poco, ma non sbaglia un colpo, Caserta farebbe lo stesso, se non avesse Hunt in squadra, 2/7 dalla linea della carità e 5 punti a gioco fermo regalati agli avversari. GENEROSI

7: Come i punti di Alexander; con Varnado ai box l’ex Maccabi è costretto a faticare il doppio e mancano i punti nel pitturato che di solito riesce a portare a casa, ma Sassari può sorridere lo stesso, perché nonostante un Hunt in giornata (lunetta a parte), non manca il sacrificio difensivo. UOMO SQUADRA

6: Come i canestri dal campo di Jones; giocatore intelligente l’ex Roma, che capisce che con Petway, Varnado e Marconato ai box, i lunghi rimasti a disposizione di Calvani verranno sacrificati e lui può approfittarne; lo fa per buona parte della gara quando è in campo, ma quando il suo ex allenatore decide di puntare sul quintetto piccolo, smette di essere incisivo e non riesce più ad essere la risorsa utile per la rimonta. INCOMPLETO
logan, sassari
5: Come le triple di David Logan; “non doveva giocare perché prima della gara, gli è stata tolta una siringa di liquido dal ginocchio”, questa la dichiarazione di Calvani al termine della partita. “Ah si, noi pensavamo volesse dar fuoco alle retine del Palas” questo il pensiero dei tifosi Casertani al termine della partita. In una gara in cui finalmente, gli esterni Sassaresi hanno fatto la differenza, Logan, soprattutto nella prima parte di gara ha fatto la differenza, riuscendo a dare fiducia anche a tutti gli altri tiratori, non un caso il complessivo 57,1% dai 6.75 che ha messo alle corde la Juve. CECCHINO

4: Come le schiacciate di Hunt; croce e delizia dell’attacco Casertano, se da una parte rappresenta una pedina fondamentale per le rotazioni offensive e il suo ventaglio di movimenti in attacco, può rappresentare una bella opportunità da sfruttare, dall’altra, le difese avversarie conoscono la sua mira in lunetta e non perdono occasione per sfruttarla a proprio vantaggio. Lui non demorde e tira giù con i rimbalzi una doppia doppia da 16 + 12, ma servono i suoi liberi per fare il salto di qualità. RISORSA

3: Come i rimbalzi offensivi di B.Sacchetti; 100% al tiro, 10 rimbalzi e nemmeno una voce negativa nel suo score. Non importa chi è seduto in panchina per fare bene, quando un giocatore sa essere un professionista a tutto tondo, disponibile al sacrificio e a valorizzare al meglio i suoi minuti per il bene della sua squadra. ESEMPIO
Reyer - Caserta: panchina Juve Caserta
2: Come gli scudetti al di sotto di Roma; per la prima volta nella storia del Basket Italiano, ieri, si sono affrontate le uniche due società, ad aver vinto uno scudetto al di sotto dell’ipotetica linea di demarcazione tracciata all’altezza della capitale. Una sfida tra chi nel passato e nel presente, ha fatto della voglia di emergere e della passione di un territorio, le colonne portanti per costruire un risultato storico. Sarebbe bello poter vedere un’altra sfida del genere, ma con in palio qualcosa di più importante, anche nel prossimo futuro. SOGNI

1: Come le giornate giocate; parliamo di quelle di Adegboye e di Pellegrino, entrambi all’esordio in campionato con le proprie squadre; mentre per il giovane azzurro si è trattato di un bis dopo le presenze in Eurolega e con delle responsabilità sulle spalle ridotte rispetto all’avversario, per il play Nigeriano si è trattato del primo assaggio Casertano dopo una prima parte di campionato giocata in maglia Vanoli. Lo score non è generoso con entrambi, dato che li accomuna la virgola, ma la speranza è soprattutto per i tifosi Casertani, dato il minutaggio concesso, che ci sia modo di dare seguito agli sforzi sul campo, con dei risultati più piacevoli. SPERANZE

0: Come il numero di maglia di Haynes; doti atletiche individabili (vedi schiacciata in contropiede) e tiratore micidiale (vedi grandinata di triple), questa la descrizione del play della Dinamo, che va via dal PalaMaggiò con un bel ventello creato grazie ad un 6/8 al tiro da 3 davvero piacevole. Eppure in una gara in cui la Dinamo, in attacco, con pazienza riesce a trovare quasi sempre un uomo libero, leggere di appena 2 assist da parte dell’ex Maccabi, fa storcere il naso a chi ama trovare il pelo nell’uovo, pensando al domani, quando ci saranno gare dal tasso tecnico più elevato. INCOGNITA e RISORSA ALLO STESSO TEMPO