Zaza Pachulia, il centro che per caso è diventato fondamentale
Ci sono articoli che ti aspetti di dover scrivere prima di iniziare la stagione. Più o meno ti aspetti di dovere scrivere parole su parole per glorificare al meglio quella macchina perfetta che ha il nome dei Golden State Warriors. Ti aspetti di dover buttar giù articoli entusiastici su chi è la punta di diamante di questa straordinaria compagine, e forse dell’intera lega: Stephen Wendell Curry. Poi ci sono cose che non ti aspetti di scrivere tipo un editoriale su Zaza Pachulia e su quanto sia fondamentale oggi per i suoi Dallas Mavericks.
Riavvolgiamo il nastro: Quest’ estate Zaza era un onesto centro, capace ancora di qualche exploit nella lega (tipo i 16 rimbalzi offensivi ad aprile), ma in parabola discendente, anche se poco visibile, considerando che stiamo parlando di uno di quegli onesti role player a cui non è stato mai chiesto di metter su cifre da all-star. Semrava poter prendere ancora un contratto in quella Nba dove gli anni hanno dimostrato quanto fosse comunque un beckup affidabile. Poi è successo l’affaire-Jordan. Per chi avesse perso le puntate precedenti i Mavs avevano praticamente in mano DeAndre Jordan e probabilmente col suo innesto veleggiavano verso una stagione da playoff sicuri e con l’affascinante prospettiva di avere qualche fiches per arrivare al titolo da outsider, cosa per altro già successa. In una sera lo stato maggiore dei Clippers ha prò rivoltato le carte in tavola presentandosi letteralmente a casa di Deandre per convincerlo in tutte(ma proprio tutte) le maniere a restare in California e sorprendentemente ci sono riusciti. Quello che ne resta è una guerra a colpi di emoticon che si protrae ancora fino ad oggi tra chiunque c’entri qualcosa con i Mavs e chiunque abbia anche solo lontanamente avuto a che fare con i Clippers di recente (e non garantiamo sulla stabilità di nessuno degli appartenenti alle due fazioni). Mark Cuban si è ritrovato quindi senza il centro dominante di cui aveva disperatamente bisogno ma nenanche di quel validissimo 5 su cui contava la stagione prima: ovvero il solidissimo Tyson Chandler, andato a fare da chioccia ai Suns. Alla fine della fiera Dallas si è ritrovata a presentarsi ai nastri di partenza con il centro georgiano e non ha nenche fatto finta che fosse il piano b, hanno subito messo in chiaro che Zaza era il piano Z.
Oggi Pachulia è, dati alla mano, per le ormai celeberrime advanced stats il quarto (DICASI QUARTO) miglior centro della lega. Il nostro in questo inizio viaggia sulla doppia doppia di media che hanno portato Dallas ad un insperata serie di 6 vittorie in fila che hanno contribuito ad un record di 9-6 che, considerando la conference che gli è toccata, è più di un mezzo successo. Stando all’ RPM Rating, chè è quella versione due punto zero del plus minus in campo che pare ormai confinato alla Nba dei nostri fratelli maggiori, A sorprendere è un impatto difensivo che era davvero poco sospettabile. Va detto ad onor del vero che l’RPM è un dato opinabile se è vero che, al momento della sua entrata in scena nel 2014, considerava Crodwer come la nona ala forte della lega per efficenza difensiva. Crodwer giocava allora a Dallas, come oggi Pachulia e questo non è un caso anche se sono numeri, clo ripetiamo, comunque da prendere con le molle. Pachulia è un 84, ha scavallato i tenta ma ha un minutaggio ampio come non gli capitava dal primo anno negli Hawks, ormai un decennio fa. L’unico ad avere i suoi numeri per RPM è quello che doveva essere un complemento della disastrosa trade Rondo e che si sta scoprendo quanto meno un giocatore credibile, ovvero Powell. Non sapremo mai come sarebbe andata con Deandre, e probabilmente alla lunga la risposta tornerà ad essere quella che ci saremmo aspettati cinque mesi fa. Intanto però Milwaukee cerca un veterano dopo che si è liberata, forse troppo in fretta, del georgiano. Pachulia oggi è la perla di diamante di un frontcourt che sembra un glich nel sistema. A questo punto è lecito aspettarsi pure che Javale McGee si ricordi di essere un giocatore di basket e completi il pacchetto lunghi.
Photo by Basketball Schedule