L’inizio di stagione dell’Enel Brindisi non è certamente nato sotto i migliori auspici. I numerosi infortuni riportati dagli uomini cardine del roster brindisino, hanno minato certezze e ridotto all’osso le rotazioni, già povere per il doppio impegno campionato-coppa. L’aver allestito una squadra non propriamente profonda, ha causato una serie di problemi, che poi il parquet di gioco ha acuito in modo fin troppo esponenziale. I problemi di Reynolds, Cournooh, Scott, Zerini son di varia natura, la maggior parte traumatica, ma il mix di sovracarico di minutaggio e intensità raddoppiata con gli impegni in Eurocup, hanno confermato i dubbi estivi sull’allestimento del team. Dopo otto giornate di campionato (con il record di 4 vittorie e 4 sconfitte), e sette di coppa (con una sola gioia e sei K.O.), si può già tracciare un primo bilancio.
La squadra non è praticamente quasi mai scesa al completo in campo, salvo nella sfida vinta a Sassari, quando nel finale di gara si fece male Reynolds. Da quel momento l’escalation di problemi ha cominciato a riempire le giornate dello staff medico. E proprio in quest’ottica, i prossimi giorni diventano cruciali. Scottie Reynolds infatti è ancora fuori per infortunio, dopo essere rientrato per due gare con Alba Berlino e Pesaro, salvo poi esser costretto nuovamente a tornare ai box. Clinicamente il giocatore è guarito dalla distorsione al ginocchio, ma ancora non si sente pronto a tornare a disposizione. Stessa situazione ricalcata dieci giorni fa, quando poi il play americano fu “invitato” dalla società a stringere i denti. In quel caso, Reynolds accusò un nuovo problema relativo al collaterale del ginocchio, decidendo, nonostante ciò, di giocare seppur molto acciaccato a Pesaro, ma gettando la spugna nei match successivi. Due mesi in totale di assenza per il play titolare, che a quanto pare non avrebbe gradito l‘insistenza e la forzatura per il suo recupero, rimanendo in campo tra l’altro più di 30 minuti di media a partita. Giunti a questo punto, non si può attendere ulteriormente e la società infatti ha iniziato a guardarsi attorno. Se Reynolds, Domenica prossima, decidesse ancora di non giocare sul dolore da lui accusato, allora le strade tra il prodotto di Villanova e l’Enel potrebbero nuovamente e definitivamente dividersi. In tutto questo calderone, è da inserirsi la situazione Milosevic. Il pivot montenegrino non è riuscito ad ambientarsi nell’ambiente, risultando impacciato in campo e priva di quella grinta che lo ha contraddistinto in passato. Coach Bucchi ormai gli riserva poche briciole d’impiego, che lui puntualmente non riesce a sfruttare, commettendo bensì errori grossolani, tecnici ma soprattutto a livello di concentrazione mentale. La società nei giorni scorsi ha avviato una trattativa con Lawal, ma il pivot ex Milano ha chiesto cifre non consone alla disponibilità delle casse brindisine. Si vorrebbe comunque trovare una sistemazione per il montenegrino, per non sobbarcarsi anche le eventuali spese di una risoluzione del contratto. Caserta nei giorni scorsi ha fatto un sondaggio, ma il club campano pare proiettato a tentare il tutto per tutto con Ivanov, in uscita da Torino. Tutto ciò va ora rivalutato, in attesa di capire se dover intervenire prima sul settore playmaker, ruolo molto delicato vista la figura di leader che doveva rappresentare Reynolds. Situazioni dunque intrecciate e in stand-by, alle quali potrebbe bastare una piccola scossa per scatenare l’effetto domino e rimischiare le carte. Altro fattore da tenere in mente è che Brindisi possiede un solo altro visto da utilizzare, rendendo ancora più oculata la scelta da compiere. Il bivio è ormai vicino: quale strada intraprenderà l’Enel Brindisi?