Ultimo countdown di giornata, 10 passi per rivivere le emozioni di Varese Sassari
10: Come il voto al PalaWhirlpool per l’accoglienza a coach Sacchetti; lui lo scudetto, lo ha accarezzato con la maglia dei Ranger, prima che un ginocchio maledetto lo escludesse dalla lotta (a proposito, per i nostalgici date un occhiataqui); come da tradizione ormai, ha avuto una bella accoglienza da quella che prima era la sua casa. Un legame particolare quello tra Varese e la famiglia Sacchetti, così come sottolineato da un bello striscione sugli spalti e da una frase detta da Moretti prima della palla a due: “Benvenuto a casa”.
Una frase sincera, detta da chi certe emozioni le conosce e capisce cosa vuol dire sedersi su un lato del campo, che per alcune parti dei tuoi pensieri non senti tuo. EMOZIONI
9: Come i canestri dal campo di Joe Alexander; nel referto fa capolino anche una stoppata subita, un segno di debolezza penserà qualcuno e invece, chi ha visto la partita ricorderà che quel NO subito, pochi decimi di secondo dopo, erano già diventati due punti. Partito da ala forte in quintetto, ha messo subito in mostra le sue doti, strappando qualche applauso dal pubblico avversario, grazie alle giocate di potenza e classe che ha avuto modo di esibire. Il suo limite è la sua testa, ma se psicologicamente Alexander è in forma, allora Sassari non può che sognare. ALIENO
8: Come i punti di Thompson; segnali di risveglio dal fratello meno talentuoso della famiglia, che strappa anche un posto in top ten chiudendo un alley oop; ancora troppo poco per tranquillizzare ambiente e tifosi, ma se non altro tira giù anche 5 rimbalzi, per lui, questa sarebbe dovuta essere la gara della svolta, per ora si è visto il timido inserimento della freccia. FIDUCIA?
7: Come le schiacciate della Dinamo: volano alto i campioni d’Italia, che non lesinano spettacolo e giocate adatte a spolverare la parte alta del canestro, di Alexander è già stato scritto, così come di Thompson dall’altra parte, tra gli appassionati delle vette alpine si iscrivono anche Eyenga e Varnado in maglia Dinamo (vedi alley oop) e Davies e Faye dall’altra parte del campo; insomma non è mancato lo spettacolo, anche se a sorridere di più sono stati i tifosi ospiti. ALTA QUOTA
6: Come gli assist di Ukic; Varese deve ancora trovare una sua identità concreta, ma nel frattempo brilla la stella del 31ENNE Croato. Il tempo passa però e il suo contratto diventa ogni giorno più risicato in termini di gare rimaste; si avvicina quindi il momento di una scelta, sia societaria che del giocatore; le intenzioni della prima sono chiare, bisogna avere il coraggio e la voglia (così come le reali possibilità) di fare un sacrificio per provare a tenerlo, magari inserendolo al centro di un progetto che lo metta in mostra nella nuova vetrina Europea; le intenzioni di Ukic, sono tutte da definire, difficile resistere alla tentazione di una sfida con la maglia di una squadra ora più in salute e con ambizioni importanti, rispetto alla pochezza di risultati dell’OpenjobMetis, ma al cuor non si comanda e su questo lato, il tifo Varesino dovrà provare a fare la differenza. TENTAZIONI
5: Come i falli di Cavaliero; la voglia di far bene c’è, la capacità di nascondere le proprie intenzioni davanti agli arbitri un po’ meno. Chiude con oltre il doppio di fischi della terna rispetto ai punti segnati, non riuscendo ad aiutare la squadra. Viene naturale fare una riflessione sulla situazione attuale di Varese; l’attesa di tutti è rivolta verso il ritorno degli infortunati e dei possibili scenari di mercato rivolti tutti alle provenienze estere, ma forse, il vero problema, è legato alla mancanza di un gruppo di Italiani capaci di uscire dalla panchina, offrendo continuità nelle prestazioni, base per far acquisire fiducia a tutto il gruppo. RIFLESSIONI
4: Come le classifiche di Lega in cui primeggia David Logan; primo per media punti, primo per valutazione, primo per medie realizzativa da due punti (davanti a Pitmann, Kirk, Alexander e Kadji, gli altri sopra i due metri, lui 1,85) e primo per recuperi (in compagnia). David Logan in questo momento è l’MVP del nostro campionato, sia per le statistiche che lo descrivono, sia per il carisma e la capacità in campo, di prendersi con una naturalezza disarmante, tutte le responsabilità di cui la sua squadra ha bisogno. COMPLETO
3: Come le triple (100%) messe a segno da Foye; ormai una garanzia dai 6.75 il trentenne Senegalese, conferma con una doppia doppia da 14 + 10 rimbalzi, quanto possa essere importante dargli fiducia. Unico della Lega a viaggiare sopra la doppia cifra per media carambole raccolte, anche ieri ha messo in mostra un grande mix di atletismo e intelligenza difensiva, vedi la PIPE su Haynes finita poi nella top ten di Lega. CONCRETO
2: Come gli ex di giornata; Stipcevic ed Eyenga fanno molto male al loro ex pubblico, il primo è mortifero in chiusura dei quarti, dimostrandosi molto più reattivo rispetto alla difesa di Varese proprio in due circostanze, il secondo esibisce un ottimo repertorio in post basso, con un gancetto ricco di tecnica ed efficacia che fa malissimo alla difesa di casa, aggiungendo anche 4 recuperi e 8 rimbalzi. RIMPIANTI
1: Come il recupero di Davies; a proposito di risvegli, Davies risponde presente alla chiamata, esce dalla panca portando in dote 17 punti (qualche errore di troppo nel pitturato), ma dimostra che può dire la sua; dopo tre giornate continua la crescita, un segnale importante, che deve essere accompagnato però, da più solidità a rimbalzo. SPERANZA
0: Come i punti di Petway; forse l’unica vera nota negativa per la Dinamo; in quella che doveva essere la gara della scossa, manca proprio il voltaggio adatto per reggere il ritmo della squadra. Difficile capire se si tratti di un relè che deve essere sbloccato o se il trasformatore non funziona, ma sta di fatto, che AirGeorgia è per ora una fase spenta nel quadro elettrico DINAMO. SFIDUCIATO