Alex Ranuzzi è stato finora una delle sorprese più piacevoli di questo inizio di campionato per la Mens Sana 1871, tra i più positivi e continui nonostante le fisiologiche insidie dell’impatto in una nuova e difficile categoria. Ce ne vogliono di attributi per essere capitano della Mens Sana, soprattutto se prima di te la fascia apparteneva a gente che qualcosina in carriera ha vinto: Stonerook, Carraretto, Ress, Chiacig, gliene abbiamo ricordati solo alcuni, ma Ranuzzi, non si è per niente scomposto, sicuro di sé e del suo ruolo di guida in un gruppo giovane e pieno di ambizioni. Lo abbiamo intervistato in esclusiva prima dell’allenamento.
In sede di mercato sei stato l’unico giocatore confermato del gruppo della promozione, e sei stato poi designato come nuovo capitano. Senti il peso di questo importante ruolo?
Sono molto felice per la fiducia che mi ha dato la società. Sono rimasto anche in seguito a delle dinamiche e a delle tempistiche di mercato e ovviamente essere il capitano è un orgoglio e un motivo di grande stimolo nel fare bene: non è assolutamente un peso, anzi, è un modo per trasmettere agli altri compagni cose positive.
Come ti stai trovando con coach Ramagli? La permanenza di Mecacci come vice sta aiutando a dare continuità al lavoro?
Sta andando tutto molto bene, Ramagli è bravissimo nel farti lavorare al massimo, sa motivarti sempre. Tecnicamente non si discute, credo non ci sia niente da dire. Sono contento che Mecacci sia rimasto, è un segno di stabilità rispetto a quanto fatto l’anno scorso. Sono cambiati i ruoli, ora se voglio posso arrabbiarmi con lui per un fischio che non mi piace in allenamento! (Ride)
Che impressione ti ha fatto questa A2? Che differenze hai notato con la Dnb?
E’ presto per dirlo dopo sole 3 partite, ma la vedo come una via di mezzo tra la vecchia Legadue e la recente Silver. Le squadre hanno tutte un buon mix tra italiani ed americani, c’è molto equilibrio. E’ un campionato mediamente livellato, non ci sono giocatori fenomenali , specie tra gli Usa, che fanno la differenza, anche se molti sono veramente forti
A che punto è l’amalgama del gruppo? Chi ti sta piacendo di più dei nuovi?
Siamo ancora un po’ macchinosi, ma miglioriamo pian piano lavorando in palestra, si vede il lavoro, possiamo migliorare molto. I giovani mi hanno tutti fatto un’ottima impressione, lavorano tanto, ascoltano il coach e noi più esperti. Sono quasi tutti già pronti, con grossi margini di miglioramento, in particolare Cucci, che è molto avanti come mentalità e personalità. Anche i due americani Bryant e Roberts sono due bravissimi ragazzi, e questo è importante visto anche le teste calde che sono passate qui (sorride)
Alla luce di questo inizio di campionato dove vi sentite di poter arrivare? Quanto potrà fare la differenza il pubblico di Siena?
Abbiamo fiducia nel nostro lavoro e non ci poniamo obiettivi a lungo termine, ci faremmo solo del male. Siamo una squadra giovane e ragioniamo di volta in volta, sul medio termine. Il pubblico senese per noi è importantissimo, io ho giocato in altre piazze calde come Forlì e Bologna e preferisco avere attorno un tifo così, che ti aiuta nei momenti difficili e ti gasa quando fai canestro, mi piace questo calore.
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