Sembra ancora un anno all’insegna della ricostruzione quello che attende i Boston Celtics: l’opera iniziata ormai tre anni fa da Danny Ainge con lo smantellamento dell’intelaiatura della squadra dei Big Three + 1 appare ancora distante dalla conclusione, ma quanto di buono visto nel finale della scorsa stagione rappresenta una boccata d’ossigeno per il Celtics Pride e induce a credere che la strada battuta potrebbe essere quella buona.
Passata Stagione (40 – 42)
L’annata 2014/15 dei verdi può tranquillamente essere divisa in due distinti metà, prendendo come ideale spartiacque la data del 18 Dicembre: alle porte delle Festività infatti Rajon Rondo, l’ultima stella rimasta della squadra del titolo del 2008, viene spedito a Dallas in cambio di Jae Crowder, Brandan Wright, Jameer Nelson e future scelte.
Da lì alla deadline degli scambi Ainge realizza altre operazioni con l’intento di snellire il monte salari della franchigia, tra cui spiccano l’acquisizione di Isaiah Thomas dai Phoenix Suns in cambio dello stesso Wright e la cessione di Jeff Green ai Grizzlies; chi tuttavia si aspettava una mesta comparsata in attesa di una nuova rivoluzione del roster in estate rimane decisamente deluso: i ragazzi di Brad Stevens macinano vittorie su vittorie e rimontano nella classifica della Eastern Conference, fino a centrare il settimo posto ed il ritorno ai playoff.
Nella postseason Boston viene spazzata via al primo turno dai Cavaliers, ma poco importa: i Celtics hanno, forse per la prima volta dalla partenza di Pierce e Garnett, dato l’idea di una squadra ed il lavoro di Stevens è sembrato iniziare a pagare i suoi dividendi.
Novità 2015/16
I cambiamenti durante l’estate sono stati numerosi, lasciando tuttavia intatta l’ossatura centrale del team: complici i prolungamenti contrattuali delle più acclamate stelle con le rispettive squadre infatti, il mercato dei Free Agent ha riservato ben pochi botti per i tifosi dei Celtics. Ainge ha riportato al Boston Garden Crowder (35 milioni per 5 anni) e Jerebko (biennale da 5 milioni a stagione), firmando inoltre Amir Johnson (due anni di contratto a 12 milioni di dollari ciascuno) con il preciso intento di aggiungere al roster un intimidatore; attraverso trade sono poi approdati nel Massachussets l’ex stella di Baylor Perry Jones, da Oklahoma e il fresco campione NBA David Lee, ormai scaricato dai Warrors, che porta con sé un contratto da 15 milioni nel suo ultimo anno.
Al Draft di Brooklyn i verdi hanno pescato l’ex regista di Louisville Terry Rozier, che si dividerà con Smart i minuti di riposo concessi a Thomas, lo specialista del tiro dalla lunga RJ Hunter da Georgia State e l’ala Jordan Mickey da Louisiana State, destinato almeno inizialmente ad uno scarso minutaggio.
Tali operazioni, volte a ringiovanire ancora di più il roster e ad arricchire il talento a disposizione di coach Stevens, saranno sufficienti per confermare quanto lasicato intravedere nella cavalcata della scorsa primavera?
La stella
Il faro di questo giovane gruppo non può che essere Isaiah Thomas: il playmaker ex Sacramento e Phoenix ha dimostrato nel finale della scorsa RS di poter essere il leader offensivo e non solo dei giovani Celtics, garantendo 19 punti e 5.4 assist a usicta.
E’ chiamato quest’anno a confermarsi su tali livelli ed a limare il problema delle palle perse: la riconferma di Boston passa in grande parte anche dalla sua consacrazione.
Prospettiva stagionale
L’obiettivo principale di Ainge e del management dei Celtics è quello di ripetere quanto di buono messo in mostra lo scorso anno senza grande pressione legata ai risultati, così come di creare un solido gruppo di giovani in grado di fare da supporting cast ad uno o più giocatori di primo piano da acquisire sul mercato, nel quale i verdi si presenteranno ancora una volta in una posizione contrattuale privilegiata.
La riuscita delle operazioni del GM ed ex pluricampione passa molto dal lavoro di Stevens: un anno su buoni livelli significherebbe maggiore credibilità del progetto e grande appetibilità in ottica di mercato per il futuro. Il Celtics Pride è pronto a gonfiare nuovamente i petti dei tifosi del Massachussets.