La lunga attesa è finalmente terminata. Sabato 5 Settembre prenderà il via la manifestazione europea più attesa dell’anno, EuroBasket 2015, che per l’occasione si disputerà in quattro nazioni diverse: Francia, Croazia, Germania e Lettonia. Dopo parecchi anni di delusioni, cocenti sconfitte e spedizioni cariche di ottimismo ma tornate indietro con il capo chino troppo presto, l’impressione di tutti gli addetti ai lavori è che questa è l’opportunità più ghiotta per tutto il panorama cestistico italiano. Il momento è propizio per una serie di ragioni. I “fantastici 12” scelti da coach Pianigiani rappresentano l’elite del basket nostrano, senza alcuna defezione come invece avvenuto negli anni passati. Tutti abili e arruolabili, a partire dal trio NBA Gallinari-Belinelli-Bargnani. Questo sarà l’asse portante della squadra, garantendo un solido apporto di personalità, talento e carisma. Beli l’arma letale, il Mago il fattore X (in entrambi i risvolti) e Gallo il leader.
Non sono solo parole bensì riscontri già dettati dal parquet di gioco nella fase estiva di preparazione al torneo. Nelle amichevoli disputate è balzata agli occhi l’indole naturale e istintiva di Danilo Gallinari nel trascinare i compagni, dal campo e dalla panchina. Con il suo ingresso in campo è parso alquanto palese il cambiamento di atteggiamento e identità degli azzurri, capaci di piazzare scientificamente break di grande rilevanza. Belinelli si è già dimostrato invece l’uomo dei tiri pesanti nei momenti importanti. I suoi attributi da condottiero saranno fondamentali per rimanere lucidi quando la palla scotterà e la tensione crescerà a dismisura. Bargnani infine.. è Bargnani. No non è un refuso, ma forse rende meglio l’idea. Dal centro romano tutti si aspettano faville: dalle triple, alle schiacciate, ai rimbalzi, alle giocate spettacolari. E (quasi) tutti sono pronti a puntare il dito in caso di amnesie e defezioni. Il Mago tuttavia dovrà inserirsi in un sistema complesso avendo caratteristiche particolari e per questo sarà fondamentale il suo apporto nei minimi dettagli più che nelle statistiche roboanti. In estate è stato piuttosto positivo, un recente infortunio ha fatto temere il peggio ma per fortuna non si tratta di nulla di grave e quindi sarà pronto già per Sabato. Meno clamore, più sostanza. Di questo Pianigiani e l’Italia ha bisogno.
Dall’asse della squadra però non si può assolutamente sottovalutare l’apporto degli altri azzurri presenti. Anzi, proprio in quest’ottica, va interpretata la speranza e il sogno tricolore. Mai come in questa occasione, il “supporting cast” è di prim’ordine e al clou della propria forma e carriera. Dal capitano e anima del gruppo Gigi Datome, all’astro nascente Alessandro Gentile, in grado di spaccare in due la partita da un momento all’altro. Con questi due pezzi da 90, Pianigiani può dormire sogni più tranquilli nel “deresponsabilizzare” in certi momenti gli NBA per poggiarsi sul loro estro e talento. In cabina di regia ecco la strana coppia Hackett-Cinciarini. Strana perchè il Cincia ha appena preso il posto del compagno all’Olimpia Milano, arrivando al punto più alto della propria carriera. Il nativo di Forlimpopoli invece è approdato all’Olympiacos in cerca di nuovi stimoli e ambizioni targate Euroleague. Strana inoltre perchè il duo ha caratteristiche piuttosto simili e avrà il delicatissimo compito di gestire il ritmo e liberare al tiro le bocche di fuoco azzurre. Entrambi sono battezzabili al tiro, soprattutto da oltre l’arco, perciò dovranno trovare il giusto equilibrio nel punire l’eccessivo permissivismo concesso dalle difese avversarie ma allo stesso tempo non alterare i dettami del sistema offensivo. Cinciarini è sembrato decisamente scarico, mentre Hackett ha altalenato buone prestazioni ad altrettante meno. L’asterisco va dunque posizionato nel ruolo dei playmaker, così come in quello della sezione rimbalzi. In molte amichevoli abbiamo infatti sofferto dannatamente sotto le plance e purtroppo questa non è una novità. L’assenza di veri dominatori nel pitturato è una costante ormai nel panorama nostrano da anni orsono e in ogni manifestazione europea siamo costretti a fare di necessità virtù. Il solo Cusin non basta, oltretutto se rientrante da un lungo stop. Le alternative sono i classici quintetti piccoli con lunghi atipici come Melli e Polonara, in grado di garantire grande atletismo e dinamicità ma scarsa stazza e posizione confrontadoli con i massicci avversari che si troveranno a duellare. Infine (ma non per importanza) gli altri due azzurri potrebbero essere le scheggie impazzite, gli assi nella manica da calare per sparigliare le carte. Aradori e Della Valle possiedono quella dose “ignorante” che serve come il pane in certi momenti. La faccia cattiva (cit.) del giovane Amedeo e l’esperienza dello squalo sono i nostri jolly.
Dopo tante parole, ora è giunto il momento di dare voce al parquet di gioco. E’ una grandissima occasione per un popolo e una nazione che vuole riportare il basket dove merita, al centro dell’attenzione. Sui giornali, tra i bar, nelle piazze. Questo è il nostro momento e i fantastici 12 lo sanno. Da Sabato tutti avvolti nel tricolore, sognando Rio e la vetta europea. We are family!
Il calendario della prima fase a Berlino:
5 settembre
Italia-Turchia (ore 21.00)
6 settembre
Italia-Islanda (ore 18.00)
8 settembre
Italia-Spagna (ore 21.00)
9 settembre
Italia-Germania (ore 17.45)
10 settembre
Italia-Serbia (ore 14.30)
I match di preparazione a EuroBasket:
Trentino Basket Cup
Italia-Paesi Bassi 64-52
Italia-Austria 64-54
Italia-Germania 68-69
Torneo a Tbilisi
Italia-Lettonia 82-63
Italia-Estonia 85-61
Georgia-Italia 67-87
Torneo a Koper
Italia-Finlandia 86-72
Italia-Ucraina 75-77
Slovenia-Italia 76-67
Torneo a Trieste
Italia-Georgia 91-90
Italia-Michigan State Spartans 90-69
Italia-Russia 68-63