Thanasis Antetokoumpo, perchè un sequel di “The Greek Freak” farebbe felici tutti (tranne i telecronisti Nba)
Non ci nascondiamo: se Thanasis Antetokoumpo fosse forte anche solo la metà del fratello e diventasse stabilmente una presenza nelle rotazioni dei Knicks tutti saremmo pronti a farlo diventare istantaneamente il nostro giocatore di culto. Gli unici forse a non condividere la nostra eccitazione probabilmente sarebbero i telecronisti americani (e non), a cui vanno i nostri migliori auguri qualora dovessero commentare uno scambio tra Thanasis Antetokoumpo e Kripstas Porzingis.
Tutti noi siamo rimasti scottati dalla delusione di un fratello che non si dimostrava all’altezza dell’originale, e proprio a Varese in questi giorni sperano che l’altro Thompson non sia poi un giocatore di basket così improbabile. Ben lungi da regalare credito a chi non lo merita ma anche intellettualmente onesti ve lo diciamo subito: Thanasis non è Giannis come Space Jam 2 non potrà mai essere il primo Space Jam. Non è però un Digao capitato così per caso nella Grande Mela.
Thanasis, che all’anagrafe fa Athanasios, giusto per rendere le cose più facili, è più grande del all around di Milwaukee. La loro storia familiare è nota: dalla scelta dei genitori di origine nigeriana di dargli un nome greco per farli integrare meglio fino alle prime partite in campetti improvvisati con canestri improvvisati. Roba che il campetto del tuo paese senza neanche il tabellone potrebbe sembrarti lo Staples e il vecchietto che ti guarda sulla panchina potrebbe farti venire in mente Jack Nicholson.
Thanasis è il maggiore ma gli ci è voluto un anno in più per arrivare al draft. Selezionato con la cinquantunesima scelta dai Knicks sembrava più un operazione simpatia di cui ci saremmo dimenticati presto. C’era già pronto un contratto dall’estero, gli si garantiva un salario di 550 mila dollari in due anni, la sua carriera Nba poteva finire senza neanche iniziare. Q uelli dei Knicks gli avevano offerto, senza crederci neanche loro forse, un posto nella loro filiale in D–League a 25 mila sacchi, Ante 2 sceglie di giocarsi le sue carte nella lega di sviluppo.
Meno giocatore totale del fratello, non potrebbe essere diversamente, Thanasis si ritaglia comunque il suo spazio come ala piccola. Partecipa alla gara delle schiacciate.
Ora la Nba, ma non è scontato. I limiti ci sono e sono palesi: un giocatore che da tre fatica ad arrivare al 25 per cento non è credibile. I Knicks ad oggi anno poi 13 contratti garantiti più Galloway che come Thanasis ha un parzialmente garantito ma anche altre ambizioni.
Ci sarà poi da capire che contratto ha effettivamente firmato Sasha Vujacic (sì, quel Sasha Vujacic) e che cosa New York se ne voglia effettivamente fare, e al momento nonostante la rinascita dell’ultima stagione non so cosa possa dare a una squadra Nba.
Insomma il sequel di “The Greek Freak” resta difficile, quasi impossibile ma noi speriamo. Non succede ma se succede…
Foto by: James Trosh