A introdurre la presentazione del nuovo GM Bruno Arrigoni (ex Cantù e Bologna) e del nuovo allenatore Paolo Moretti (nelle ultime stagioni a Pistoia) è il presidente Stefano Coppa, che li ritiene una coppia perfetta per esperienza, grinta e voglia di fare bene, ed è sicuro che la coppia sarà coesa e pronta a collaborare.
Prende allora parola Arrigoni ed esordisce ironicamente: “Trovarne uno più vecchio di me era difficile.” E poi: “A Varese ho radici forti, persone a cui sono affezionato ed amici.” Alla captatio benevolentiae nei confronti della città e della gente aggiunge “Vorrei anche fare bene sotto il profilo professionale. Non voglio fermarmi a ciò che ho fatto nel passato (cita Stonerook), voglio andare avanti a fare bene. Grazie dell’accoglienza.”
Il microfono passa allora a Moretti: “Di varese conosco solo la storia, la leggenda. Avrò modo di conoscere città e gente. A me interessava conoscere il club e le persone che ne fanno parte. Ho percepito l’entusiasmo. Sono stato tutta la mattinata in sede e ho trovato qualcosa di speciale, per esempio Gianmarco, il primo che ho trovato. Sono molto contento di essere qua e felice di aver firmato un contratto che inizia oggi ed è finalizzato a riportare il club dove gli compete. La squadra avrà una faccia quasi totalmente nuova, staff totalmemnte nuovo. Tutto nuovo, parte un percorso carico di entusiasmo e di forti emozioni. Darò il mio meglio per ottenere i più grandi risultati possibili.”
Alla domanda sulla strategia 5+5 rispondono così:
Coppa: “Proveremo ad andare verso la formula 5+5, altrimenti partiremo da altre basi ma sempre con occhio fisso agli italiani.” E aggiunge su Pozzecco “Gianmarco dalle dimissioni ha lavorato all’interno della società, avremo una discussione a fine mese per decidere il suo ruolo, ma probabilmente farà parte del club.”
Arrigoni: “È la soluzione più agile, per gli stranieri il discorso attaccamento maglia è ancora più flebile. Un americano fatto un contratto pensa al contratto dell’anno successivo. Invece più il nucleo italiano è forte più aumenta il senso di appartenenza, anche degli americani. Comunque ci devono anche essere le giuste condizioni tecniche ed economiche.”
Moretti: “Non è tanto la nazionalità ma come i giocatori vanno in campo. Dovremo avere forza, capacità e fortuna di scegliere giocatori che in campo danno tutto, che muoiono per vincere.”
Ancora lo stesso Moretti: “Più sono buoni i risultati e più si rimane nel posto dove si lavora. L’obbiettivo è fare i playoff e farlo con un certo timbro, un certo marchio, una forte identità. Priorità è il come vengono ottenuti i risultati, ovvero costruire una squadra con giocatori per il futuro.” Alla richiesta di nomi dell’ultima Varese e della sua Pistoia risponde: “Ti dico Maynor, sarebbe speciale poter ripartire ma pare evidente sia irraggiungibile, ha giuste ambizioni NBA. Giocatori di Pistoia cito Wanamaker, speciale sia a Pistoia che in Germania. Però è troppo presto per fare nomi, sul taccuino al momento non ce ne sono.”
Coppa per concludere: “Nessuno degli sponsor principali non rinnoveranno, ci sono tutti per questo cammino.” Infine saluta giornalisti e tifosi ringraziando per la presenza e lascia Moretti e Arrigoni ai fotografi orgoglioso di aver mostrato le personalità che guideranno la nuova Varese.
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