“Chi è quel tizio di Venezia con il numero 14?” Ress porge il suo letale biglietto da visita a Metta World Peace
Tomas Ress non sarà certo molto noto ai più celebrati campioni americani d’oltreoceano, ma chiunque arrivi in Italia e abbia anche una minima ambizione di vincere qualcosa è bene che si informi, e dettagliatamente, sul lungo bolzanino classe 1980 sette volte campione d’Italia. Specialmente di questo periodo, quando ai playoff il gioco si fa duro e i duri iniziano a giocare. Perché lo si voglia o no, per lo scudetto, da quasi una decina di anni, bisogna fare prima i conti con lui, e tocca spesso dargli ragione.
“Chi è questo tizio di Venezia con il numero 14 che dice che io sono prevedibile? La gente parla di me, ma io ho vinto tutto in NBA. Mi sento ancora più stimolato”: così sbottava Metta World ad inizio aprile, dopo aver sentito le dichiarazioni di Ress che rispondeva a chi gli chiedeva un commento sull’arrivo in Italia dell’ex asso dei Lakers. Il quale si aspettava forse una semplice stretta di mano dal campione ex Siena ora alla Reyer, e invece il buon Tomas si è presentato a modo suo in gara 5: 10 punti in 7 minuti, di cui buona parte quasi zoppicando, 3 rimbalzi, bomba e salvataggio in tuffo decisive e le giocate che hanno di fatto svoltato la gara. Per The Panda’s Friend invece, un’amara espulsione e l’eliminazione definitiva dall’avventura playoff con la sua Cantù.
Un biglietto di visita che si è dimostrato letale, ma Metta può confortarsi: Ress ne ha dispensati tanti così nel corso degli ultimi anni. Per informazioni chiedere a Reggio Emilia: l’anno scorso di questi tempi lo sconosciuto numero 14 volava per inchiodare la schiacciata dell’anno in reverse che decideva la serie tra Siena e gli emiliani. Quello prevedibile in realtà, è sempre il solito Tomas Ress.
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