Una prestazione ‘monstre’ dell’MVP della regular season, Stephen Curry, manda in paradiso i Golden State Warriors, che ora sono a un passo dalle Finals.
Golden State Warriors – Houston Rockets 115-80
Non più di una settimana fa, Houston è riuscita a completare una rimonta che pareva decisamente improbabile (solo altre otto volte è successo che la squadra sotto 3 a 1 in una serie abbia passato il turno). Sarà anche la prima franchigia capace di recuperare da un 3 a 0, per giunta col fattore campo a sfavore? Difficile, se non impossibile, specie se i Rockets continuano a farsi surclassare dal gioco rapido e scattante degli uomini di Steve Kerr.
Gara 3 avrebbe dovuto essere quella del riscatto per i texani, ma non è andata come speravano. Il primo quarto è tutto per Andrew Bogut, che piazza ben 10 punti e permette ai Warriors di sprintare e scappare sin da subito, nonostante Howard, dall’altra parte, non ci stia. Si capisce subito che sarà una nottataccia per Harden, e i numeri lo dimostrano. I primi 12’ si chiudono con gli ospiti in vantaggio di ben 12 lunghezze (30-18).
Il secondo periodo è già decisivo. Mentre Curry firma l’ennesimo record della propria stagione (stavolta è toccato al numero di triple messe a segno in una singola postseason: battuto Reggie Miller, fermatosi a quota 58, e intanto il figlio di Dell è già a quota 65…) Golden State dilaga e si porta sul +25. L’emblema della serata è il rimbalzo
offensivo catturato da Steph pur essendo tra le grinfie di Dwight Howard. Semplicemente inarrestabile. Si va negli spogliatoi sul 62 a 37.
Al rientro dall’intervallo la storia non cambia: Curry continua a segnare da ogni posizione e Harden, imperterrito, spara a salve senza riuscire a trovare la via del canestro (a fine partita, sul tabellino del Barba ci sarà scritto 3\15). Ai Warriors non resta che amministrare il vantaggio per il resto della partita, e c’è anche tempo per far riposare tutti i titolari, seduti per buona parte dell’ultima frazione. Il risultato finale è 115-80.
Gli Houston Rockets hanno meno di 48 ore (gara 4 si disputerà, sempre al Toyota Center, nella notte tra lunedì e martedì alle 3.00 ora italiana) per modificare il proprio assetto e cercare, perlomeno, di allungare la serie, provando ad evitare uno ‘sweep’ impronosticabile alla vigilia.
Photo: Keith Allison
Golden State Warriors: Curry 40, Thompson 17, Green 17
Houston Rockets: Harden 17, Smith 16, Howard 14