Un decimo di secondo può essere un amaro ricordo per tutta la vita, dove ripercorrerlo nei dettagli può bruciare molto in corpo. Paul Pierce non ha bisogno di presentazioni, il suo nome dice tutto, la verità che lui sprigiona è quasi una legge perfetta, che però questa volta, nella partita più importante l’ha beffato. Un calcolo matematico preciso non ha permesso a Pierce di ripercorrere ancora una volta la speranza di vincere un titolo NBA, dopo averlo vinto nel 2008 con i Boston Celtics.
Nei playoffs di Conference, Atlanta Hawks va in finale con il risultato di 4-2, vincendo sui Washington Wizards di Pierce. Nell’ultima partita, proprio un tiro da tre di Pierce poteva determinare il pareggio e quindi accedere all’Overtime, ma il canestro avviene un decimo di secondo dopo il tempo scaduto. Verdetto amaro, accettato senza troppe polemiche da parte di un giocatore che dimostra di essere sempre e ancora uno dei migliori sotto vari aspetti.
Paul Pierce, 37 anni, ha finito di correre osservando il suo destino, come se gli stesse dicendo che oramai è vecchio, non più veloce come un tempo e deve ritirarsi. Ma troppo facile analizzare le sconfitte con le lacrime e difficile è ammettere che “The Truth” è ancora in splendida forma.
Un decimo di secondo può farti capire che il tempo non aspetta il tuo talento, sei tu che devi correre da lui. Un decimo di secondo è lo spazio esatto in cui puoi muoverti e aspettare che un’azione finisca, dove il silenzio può colmarsi o annientarsi. Un decimo di secondo può ripercorrere una carriera immensa, determinante, difficile e corposa, che in questa dura lotta non ti aiuta a chiudere un ciclo nei migliori dei modi.
Pierce ha affermato: “Non so se continuerò ancora a giocare”. Dopo una delusione, esprimere questo era giusto e normale, pensando anche, che forse è ora di farsi da parte, ma chi lo crede davvero dopo aver visto le sue prestazioni?
Un decimo di secondo può far riflettere nel migliore dei modi su una decisione difficile, quella che Pierce dovrà prendere. Quel maledetto decimo di secondo in cui una palla è in ritardo ad arrivare ma che però è perfettamente sintonizzata con una mente stellare.
Paul Pierce, “The Truth”, un decimo di secondo che non ha bisogno di parole, perché l’amore non si spiega e lui è un giocatore ancora innamorato.