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Serie A Playoff – Con la tormentata stagione regolare alle spalle, Cantù è pronta a indossare l’abito della festa nei playoff

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eric williams, johnson-odom, stefano gentile, giorgi shermadini, cantùUltima a qualificarsi per i playoff, nonostante sia entrata come settima testa di serie per il gioco degli scontri diretti, l’Acqua VitaSnella Cantù può legittimamente essere considerata come la mina vagante tra le squadre che partono “di rincorsa” in questa post-season. L’arrivo di Metta World Peace ha cambiato molte cose, sia a livello tecnico, che soprattutto emotivo, riscrivendo le gerarchie della squadra di Sacripanti.

Stagione Regolare – Se il girone di andata aveva espresso grossi dubbi sulle possibilità di Cantù, un ritorno da quinto record complessivo permetterà ai lombardi di giocarsi le proprie chance nella sfida contro Venezia. Il leit motiv ricorrente, tra gli addetti ai lavori, ha riguardato le ragioni per cui un roster decisamente qualitativo non trovasse continuità di risultati sul campo. Problemi di coesione del gruppo, con i singoli che provavano a risolvere la partita da soli nei momenti di difficoltà, mancanza di cinismo nei finali punto a punto e una sofferenza cronica lontano da casa (con sole 4 vittorie esterne complessive) hanno tenuto i biancoblu fuori dalla zona playoff virtuale per buona parte della stagione. Non secondario il doppio impegno settianale, con il cammino in Eurocup giunto fino agli ottavi di finale (dopo un record di 8 vinte e 8 perse tra regular season e Last 32), terminato il quale la squadra ha sicuramente beneficiato in termini di preparazione delle partite. Le trasferte di Brindisi e Pistoia, perse in volata, hanno restituito l’immagine di una squadra capace di lottare anche fuori dal Pianella, quelle di Venezia e Reggio Emilia hanno fatto riaffiorare quell’andamento quasi “schizofrenico” per atteggiamento in campo che ha segnato un po’ tutta la stagione. Se ne facciamo un fatto di obiettivi stagionali VitaSnella ha centrato l’accesso alla seconda fase di Eurocup e ai playoff, fallendo solo la qualificazione per la Final Eight di Coppa Italia. Per quanto visto in campo, però, è mancata quell’evoluzione tecnica e mentale che avrebbe dovuto dare, nelle intenzioni della pre-season, un’identità più precisa al roster.

Il protagonista – L’arrivo di Metta è stato senza dubbio il punto di svolta della stagione. Ha ridato animo a un gruppo sfiduciato ed è stato determinante per la scalata ai playoff, con la prestazione di Roma (25 in 24 minuti con 9/10 dal campo e 6 triple) a dimostrare come un giocatore del genere prepari e giochi partite decisive. L’ex Laker è diventato il punto di riferimento in campo e dentro lo spogliatoio, è evidente come voglia la palla nei momenti che contano, rischiando a volte di eccedere (ad esempio contro Pesaro alla penultima giornata), ma l’impressione di solidità che ha aggiunto alla squadra sui due lati del campo è evidente a tutti. L’altro fattore chiave per Sacripanti è Stefano Gentile, barometro delle prestazioni canturine da quando il coach gli ha affidato le chiavi della squadra, spostando Johnson-Odom in guardia con reciproco beneficio. La controindicazione è vanuto dallo spostamento in panchina di Feldeine a metà campionato, pur mantenendo un minutaggio poco sotto i 30′, che apparentemente ha tolto fiducia al dominicano, divenuto più ondivago nelle prestazioni. Le ultime tre uscite (16.3 punti con 10/19 da tre, 5 rimbalzi e 3 assist di media nella sconfitta a Reggio e nelle vittorie contro Pesaro e Roma) dimostrano però quanto il caraibico possa incidere nella post season di Cantù.

Cosa migliorare – Se c’è un dato che grida vendetta nella Regular Season biancoblu è il primo posto, certamente poco ambito, nelle palle perse dell’intera Serie A con 16.0 a partita. Dato confermato dal quoziente assist/perse dova Cantù, con un magro 0.875, occupa la 12^ posizione. Tradotto in parole, descrive perfettamente la cronica difficoltà della squadra nel trovare continuità e fluidità offensiva nei momenti più bui della stagione, così come l’essere legata alle prestazioni individuali, con poche eccezioni (come le roboanti vittorie contro il Khimki in Eurocup o contro Milano in campionato), anche nelle prestazioni più convincenti. L’effetto-Metta sarà importante soprattutto come collante e a livello di leadership in partite da dentro/fuori, oltre che per il contributo individuale che l’Amico dei Panda saprà dare.

Obiettivo – Per il modo rocambolesco con cui ha conquistato i playoff avrebbe poco senso per Cantù porsi degli obiettivi. Affrontando la Reyer di Recalcati, l’avversaria forse più difficile contro cui accoppiarsi (non è un mistero che nell’ambiente canturino tanti avrebbero preferito sfidare subito Milano, per ragioni tecniche e non), c’è senza dubbio la volontà di allungare la serie il più possibile. Trovasse la quadratura del cerchio e quella continuità di rendimento sia nella serie che all’interno della stessa partita, VitaSnella può diventare “l’ubriaco con la pistola” di questa postseason, non è un caso se le avversarie, Olimpia compresa, sono state ben felici di evitare la squadra di Sacripanti nei quarti di finale.

Stefano Mocerino

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