Draft Prospects : Justise Winslow, la scalata al Draft dopo un anno strepitoso a Duke
Il viaggio di Draft Prospects continua e, dopo aver analizzato la scorsa settimana Porzingris, oggi ci concentreremo su Justise Winslow, SF dei Duke Blue Devils. E’ uno dei talenti più intriganti vista la sua continua ed esponenziale crescita durante l’anno a Durham conclusasi con la vittoria del titolo NCAA.
CHI E’. Justise Winslow nasce il 26 marzo 1996 a Houston, in Texas, da Rickie Winslow e Robin Davis. Il padre di Justise, Rickie, fu un giocatore di pallacanestro collegiale e giocò per gli Houston Cougars nel quadriennio tra il 1983 e 1987. In seguito venne scelto con la chiamata n°28 al draft 1988 dai Chicago Bulls, continuando poi la sua carriera cestistica in Europa. Quegli anni ai Cougars furono certamente speciali per “Winslow senior” visto che fece parte di un team leggendario a livello collegiale, i famosi “Phi Slama Jama”. “Phi Slama Jama” era infatti il soprannome, coniato da Thomas Bonk del Houston Post, dei Cougars nel biennio 1982-1984 ma era molto più di un semplice nomignolo : era una filosifia di gioco. Una pallacanestro veloce in stile playground che per la prima volta si spostava dai dogmi della pallacanestro “pulita” e calcolata del leggendario Coach Wooden. Questa leggendaria squadra, allenata dall’ Hall Of Famer Guy Lewis, era composta da nomi del calibro di Hakeem Olajuwon e Clyde Drexler. Gli “Slama Jama” raggiunsero le finali NCAA per 3 anni consecutivi perdendo il primo anno alle semifinali con i Tar Heels (che poi trionferanno nel torneo) e, nei due anni successivi (1983-1984), perdendo in finale con North Carolina State e i GeorgeTown Hoyas di Patrick Ewing.
Tornando a Justise, nel 2010, si iscrive alla St. John’s highschool, nella sua città natale : Houston. Già nel suo primo anno di HS dimostra di essere un giocatore di primissima fascia attirando a sé gli occhi di tutti gli osservatori dei migliori college d’oltreoceano. Nell’anno da freshman, infatti, guida i Mavericks alla vittoria della Southwest Preparatory Conference, lega formata da scuole private del Texas e di Oklahoma. Il titolo della SPC non veniva portato tra le mura amiche dal lontano 1979. In quell’anno, pur essendo giovanissimo, Winslow chiude con 15 punti, 9 rimbalzi, 3 assist, 3 stoppate di media a partita. Nella finalissima del torneo contro Episcopal HS, in un match conclusosi 69 – 67 per St. John’s, mette a referto la bellezza di 43 punti (con 5 su 11 da tre ) e 15 rimbalzi. Questo dato seppur indicativo e rilevato quando Winslow era all’inizio della sua carriera cestistica, mette in mostra la sua capacità di essere decisivo e lucido nei momenti che contano, questa dote se la porterà dietro anche al college e le Final Four NCAA di quest’anno ne sono una controprova.
L’anno seguente, nel suo anno da Sophomore, Winslow fa ancora meglio portando al secondo titolo consecutivo della SPC i Mavericks e chiudendo la stagione con 23 punti, 11 rimbalzi, 3 assist e 3 stoppate di media a partita. Ancora una volta, nella finalissima contro Kinkaid HS, si mette in mostra in una super performance da 25 punti, 10 rimbalzi e 8 assist.
In questi primi due anni di liceo non mancano le onorificenze e i riconoscimenti. Winslow viene inserito nel miglior quintetto della SPC da Maxpreps.com e nel 3° miglior quintetto sophomore della nazione.
Nel suo anno da Junior fa ancora meglio, chiudendo la stagione con quasi 29 punti di media conditi da 16 rimbalzi e 3 assist a partita. Purtroppo però a St. John’s non riesce l’impresa della terza vittoria consecutiva della SPC perdendo in finale contro Episcopal 70 – 62, nonostante una partita di Winslow da 30 punti e 16 rimbalzi. Alla fine della stagione Justise viene nominato MVP della SPC.
Il riscatto di St. John’s e di Winslow arriva l’anno seguente con la vittoria della SPC ai danni, ancor una volta, di Kinkaid per 42-39. La finalissima è ancora il palcoscenico di Justise dove mette a referto 21 punti e 15 rimbalzi e si guadagna, per il secondo anno consecutivo, il premio di MVP della SPC.
Winslow chiuderà la sua carriera liceale con 24 punti e 13 rimbalzi e 2 stoppate di media a partita per un record assoluto finale di 94 – 48 .
Va considerato che St. John’s HS non è certamente uno dei licei più blasonati sia nello stato del Texas che nella nazione intera basti pensare che, nell’ultima stagione con Justise in roster e dopo aver vinto 3 titoli in 4 anni della SPC, si ritrovava 57esima nel ranking dello stato del Texas e 420esima nel ranking nazionale. Nonostante questo scenario, Winslow, viene considerato fin da subito un talento di primissimo livello ed entra nel “giro” del Team USA partecipando ai mondiali del 2012 e 2013 e ad un FIBA Americas U18 Championship da dove arriveranno 3 medaglie d’oro con un 22-0 di record nelle competizioni.
Nella primavera del 2014 arrivano puntuali le convocazioni ai “classici” McDonald’s All American (8 punti e 5 rimbalzi), Nike Hoop Summit (16 punti) e il Jordan Brand Classic (13 punti).
Justise Winslow viene posizionato nella 15° posizione della recruitment class del 2014 secondo ESPN come 5° assoluto nel ruolo di ala piccola. Dopo aver ricevuto offerte di borse di studio da vari prestigiosi college, tra settembre e novembre, visita i campus di : Stanford, Arizona, Texas A&M e Duke. Il 21 Novembre decide di firmare per i Duke Blue Devils e di andare alla corte del leggendario Coach K insieme al super pacchetto freshman formato da lui, Okafor (analizzato nelle scorse settimane), Jones e Grayson Allen.
Nel corso della stagione a Durham ha una crescita continua dimostrando partita dopo partita solidità sia fisica che mentale guadagnandosi con merito un posto nel quintetto base. Arrivati alla Madness, a parte il primo match contro l’onestissima Robert Morris (6 punti), inizia ad inanellare prestazioni sempre più convincenti. Nelle ultime cinque partite della Big Dance, e cioè dal terzo round contro San Diego State fino alla finalissima contro Wisconsin, mette a referto ben 16 punti, 9 rimbalzi di media a partita. Nella finalissima contro i Badgers, si carica più volte la squadra sulle spalle sia nella metà campo difensiva che in quella offensiva sfruttando intelligentemente le situazioni di gioco a lui più favorevoli, chiudendo il match con 11 punti e 9 rimbalzi all’attivo.
L’annata a Durham si chiude con una media di 12,6 punti, 6,5 rimbalzi e 2,1 assist a partita con il 48,6% dal campo e il 41,8% da tre punti. A metà aprile, com’era ampiamente pronosticabile, si dichiara eleggibile per il Draft 2015 di NY dove sarà certamente uno dei nomi più caldi.
PROFILO TECNICO. Winslow è un’ala piccola di 198cm per 104kg molto versatile in grado di interpretare ottimamente le due fasi di gioco, il tutto condito da una solidità e una consapevolezza dei propri mezzi non proprio scontate per un diciannovenne.
Offensivamente predilige il gioco in penetrazione dove, coordinando le sue doti fisiche ad un ottimo utilizzo di entrambe le mani, conclude con estrema facilità al ferro. In penetrazione, inoltre, utilizza con estrema abilità la sua capacità assorbire i contatti che, condita da un ottima rapidità di piedi, lo rendono un finalizzatore di primissima fascia. Il tiro, nonostante le ottime medie soprattuto da tre punti, non è ancora affidabile vista una meccanica ancora in fase di sviluppo. Le situazioni in cui mette in mostra le sue lacune sono soprattutto i tiri dal midrange e i jump shoot dopo i giochi di P&R. Altro aspetto su cui lavorare sarà certamente è il tiro libero, visto che, durante la stagione ha fatto registrare solo il 64,1% dalla linea della carità.
Nel gioco di Winslow spicca il grande IQ cestistico che gli permette di sfruttare al massimo le situazioni di gioco a sua favore. Più volte, infatti, Winslow modifica il suo modo di attaccare a seconda di come si schiera la difesa o di chi è il suo diretto difensore, spaziando dalla giocate in post, alle ripartenze in contropiede coast-to-coast e agli isolamenti contro difensorei meno “piazzati” di lui. Winslow si è dimostrato anche un ottimo passatore, in grado di trovare il compagno meglio posizionato in base alle situazioni di gioco (2,1 assist per partita).
Le sue abilità offensive, soprattutto a livello NBA, potrebbero essere però oscurate dal fatto che i suoi 198cm lo rendono però sottodimensionato per il ruolo di ala piccola ma nonostante questo, seppur a livello collegiale, ha dimostrato di sapersi districare ottimamente contro avversari più alti.
Difensivamente, Winslow, ha un impatto determinante. Le sue doti difensive e offensive lo rendono infatti uno dei giocatori più completi su entrambe le metà campo dell’intero draft. E’ in grado di sfruttare al massimo la sua struttura fisica e la sua rapidità di gambe mettendo in difficoltà attaccanti di qualsiasi peso, velocità e altezza spaziando da un ottimo contenimento sul perimetro a una solidissima difensa in post, anche contro le Ali forti
Anche in questa fase di gioco gli viene in aiuto il suo grande QI cestistico : Winslow è in grado di leggere con estrema abilità le situazioni di gioco : è molto attento sulle linee di passaggio (1,3 palle rubate per partita) e le traiettorie dei rimbalzi (quasi 7 a partita)
MOCK DRAFT BASKETITALY.IT . Winslow, ad inizio della stagione NCAA, era considerato sì un ottimo talento ma veniva posizionato oltre la decima scelta in tutti i mock draft. Dopo la stagione stupenda a Durham e le strepitose finali NCAA le quotazioni del talento Texano sono cresciute esponenzialmente sopratutto per la solidità mentale e la voglia di vincere dimostrata nella “Big Dance”. Infatti, oltre alle ovvie doti sia offensive che difensive del giovane, quello che più stupisce è la sua abilità nel non commettere errori nei momenti cruciali rimanendo sempre lucido. Considerando che è un classe 1996 ed è appena diciannovenne queste qualità non sono assolutamente da sottovalutare.
Ad oggi, viene posizionato intorno alla 5° scelta, subito dietro alle due PG : D’Angelo Russell e Emmanuel Mudiay. Un bel salto in avanti per Winslow ma del tutto meritato.
Nel prossimo numero di Draft Prospects ci concentreremo sul leggendario Frank “The Tank” Kaminsky che ha fatto innnamorare tutti gli appassionati e non di college basket durante i suoi quattro anni a Wisconsin.
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