Bologna-Roma, il post gara: Valli e Villalta festeggiano i playoff dopo 2 anni, Dalmonte: “Mancata difesa ed equilibrio”
E’ tempo di festa per la Virtus Bologna, che dopo due annate deludenti torna ai playoff, casa naturale di una società che ha fatto la storia del basket italiano, battendo tra le mura amiche l’Acea Roma 90-77. Due punti che permettono l’aggancio matematico alla post-season, a scapito di una Roma, che ora si lecca le ferite ormai fuori da tutto.
Valli (coach Granarolo Bologna): “Siamo molti contenti, se ci avessero detto che a fine stagione saremmo andati ai playoff a una giornata dalla fine con meno due ci avrebbero preso per matti. E’ matti siamo stati, perché è il nostro modo di giocare, disciplinato ma che sa dare spazio al talento. Quando contava siamo andati sopra di venti, eravamo presenti sia in attacco che in difesa, segno che i ragazzi volevano i playoff . E’ la prima volta da capo allenatore, ringrazio i giocatori che sono dei bravi ragazzi e sono davvero emozionato nel fare questo mestiere, solo una società sana può esprimere questo. AI playoff ambiremo a giocarcela”
Villalta (Presidente Granarolo Bologna): “Andare ai playoff era un obbiettivo prefissato a inizio campionato. Le priorità erano il risanamento e la salvezza, ma cammin facendo l’appetito è cresciuto. Sognare non costa nulla, abbiamo realizzato il nostro sogno. I playoff sono un premio per tutti noi. Ringrazio staff, fondazione Virtus, stampa e le aziende che ci hanno sostenuto e soprattutto i migliaia del nostro popolo. Cerchiamo un consolidamento tecnico e finanziario per dare ai tifosi stabilità societaria e progettualità. Intanto andremo, come ha detto coach Valli, ai playoff da Cenerentola, pieni di serenità e determinazione”.
Dalmonte (coach Acea Roma): “Complimenti a Bologna per la vittoria e i playoff. Noi siamo competitivi quando facciamo partite sui 70 punti, sugli 80 fatichiamo. Hazell e Ray hanno fatto partite positivamente incoscienti che ci hanno fatto naufragare in difesa, ci sono mancati aggressività, qualità difensiva ed equilibrio. Non abbiamo mosso la palla come dovevamo e siamo stati superficiali sui cambi sistematici. Tanti fattori che hanno fatto la differenza”
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