fbpx
Home Editoriali Nba-OK-Sì! Perchè i Thunder hanno fatto bene a legare il loro futuro a coach Donovan

Nba-OK-Sì! Perchè i Thunder hanno fatto bene a legare il loro futuro a coach Donovan

0

Kevin DurantNon più tardi di qualche stagione fa prendere un allenatore dal college basket e fargli fare il salto nella Nba era quantomeno sconsigliato, troppi fallimenti anche eclatanti (vedi Pitino), avevano lasciato scottati tanti Gm. Conscio del rischio concreto di una debacle Billy Donovan, dopo lo storico back to back del 2006-2007, decise dopo solo sei giorni (con annessa conferenza stampa di insediamento) di rinunciare a quel posto di allenatore dei Magic per tornare nella “sua” Gainsville. Otto anni dopo Billy Donovan ha un’altra chance in Nba, stavolta nella delusa Oklahoma City e stavolta pare deciso a non fare dietrofront.

 

L’esperienza di coach Stevens a Boston ha aperto nuovamente le porte della Nba ai coach Ncaa, tanto è vero che gli stessi Thunder avevano provato a portarsi a casa il coach di Connecticut ed ex giocatore dei Thunder Kevin Ollie. Ma la scelta di Donovan pare essere più logica e sensata di quella che a fine anni ’80 porto Rick Pitino a New York. L’esempio non è casuale. Arrivato a New York il coach italo americano scelse al Draft proprio quella guardia che in due anni con lui a Providence era passata da panchinaro da due punti per match a giocatore da venti di media con cui arrivò addirittura ad una sorprendente Final Four nel 1987. Le cose lo sappiamo non andarono bene e nell’ ’89 Pitino tornò in Ncaa a costruire una Kentucky leggendaria, Donovan era finito intanto a lavorare a Wall Street. Fu Pitino ancora una volta a riportarlo al basket, scegliendolo come assistente. Da lì la carriera di Donovan fu brillante. Diventò il più giovane allenatore Ncaa a neanche trent’anni a Marshall prima di lanciarsi nell’avventura con Florida durata diciannove anni.

Ora i Thunder. Rispetto al maestro Pitino Donovan pare però avere le carte in regola per fare meglio. Innanzitutto il carattere. Donovan non è Pitino, non ne ha la personalità debordante e questo, paradossalmente potrebbe rivelarsi un vantaggio nello gestire star come Westbrook e Durant. Donovan è sempre stato un grande gestore di uomini. Dopo il primo titolo con Florida convinse l’ossatura della squadra, gente come Noah, Horford e Brewer, a restare un altro anno al college nonostante le sirene del Draft e arrivò il secondo titolo di fila. Lo stile di Donovan è diametralmente opposto a quello di Pitino, mai sopra le righe e qualsiasi giocatore non viene mai strigliato di fronte alle telecamere. I giocatori lo amano e lo rispettano, cosa che Brooks a Oklahoma non poteva più dire. A testimonianza bastano le parole entusiaste riservategli dall’ex Gator Bradley Beal che lo ha fortemente sponsorizzato.

Non è un caso perchè “Billy the Kid” lascia molta libertà ai suoi giocatori e questo potrebbe influire nel bene e nel male con giocatori come Westbrook, Durant ma pure Waiters. Il basket di Donovan è stato sempre frizzante, veloce e maledettamente bello da vedere fatto di pick ‘n roll e alla costante ricerca di maniere per allargare il campo. Donovan è un perfezionista. Vive e respira basket ventiquattro ore al giorno ed è il coach perfetto nella pallacanestro delle statistiche. A giocarsi molto con questa scelta e Sam Presti. Il GM dei Thunder è un grande fan di Donovan tanto che, già lo scorso anno, aveva preso uno dei suoi assistenti per guidare il team satellite di Okc in D-league. Ci sarà da lavorare anche perchè il basket di Donovan ha negli anni sempre più privilegiato l’aspetto offensivo, tanto che dal 2003 al 2009 i Gators sono stati nella top 20 tra gli attacchi più plorifici sui cento possessi arrivando nell’anno del secondo titolo ad un irreale 121,5 di media. Complici giocatori come Noah comunuque la difesa ha spesso retto bene piazzandosi comunque tra le prime della nazione spesso e volentieri. La curiosità sta nel vedere ome Donovan svilupperà i suoi lunghi, visto che dalle sue mani sono usciti due dei lunghi dalle mani più educate di tutta la Nba (Horford resta uno dei più sottovalutati giocatori della lega).  Le squadre di Donovan hanno fatto sempre fatica nei finali tirati e nella gestione delle partite e questo sarà verosimilmente il grosso problema pure dei nuovi Thunder più giovani e con una maturità tutta da verificare, star comprese. La curiosità resta. The Kid is (finally) back in town