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Nba-Il Rondo texano è gia finito, analisi di un fallimento (inaspettato?)

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“Nba court is in full effect/ in the case of Rajon Rondo vs. his detractors / procecuting attourneys are: Dallas Mavs, Coach Carlise and Rajon Rondo”

Prendiamo a prestito l’intro di un classico del rap a firma N.W.A (di Los Angeles e non è un caso..) per parlare dell’ultimo capitolo della controversa carriera di Rajon Rondo, unico giocatore (forse insieme a Russel Westbrook ma in maniera differente da quest’ultimo) capace di dividere l’opinione pubblica in modo così netto tra fan e haters.

 

La fine di un ‘amore mai davvero sbocciato tra lui e Dallas per quanto burrascoso non era però totalmente inaspettato. Arrivato tra le fanfare l’inizio di stagione di Rondo a Boston aveva palesato ancora una volta quei limiti, prima di tutto strettamente tecnici, che l’ex numero 9 dei Celtics non ha mai veramente superato. Nonostante Rondo continuasse a smazzare assist e a regalare lampi di classe i Celtics di inizio stagione cifre alla mano senza di lui sul parquet miglioravano in molte voci. I problemi di natura squisitamente tecnica si sono riproposti anche a Dallas, in un sistema che aveva poco a che spartire col suo gioco e ad esso si sono aggiunte da subito divergenze che hanno minato i rapporti già in febbraio, prima dei titoli di coda arrivati in gara due con Houston.

Arrivato in Nba nell’invidiabile situazione di poter usare la sua dote migliore, il passaggio, al servizio di tre futuri hall of famers Rondo aveva preso i galloni di star da subito nonostante i suoi evidenti difetti. Difetti che però il tempo non sono scomparsi, anzi. Il Rondo arrivato sulla trade deadline a Dallas era già un giocatore le cui cifre erano in costante calo. C’è da dire che le cifre non sempre dicono tutto sull’incidenza di un giocatore. E’il caso della voce assist: dimmi con chi giochi e ti dirò quante assistenze fai. Quanti assist avrebbe fatto Stockton senza Malone? è la difesa classica dei tifosi di Rondo ma, come detto gli assist sono l’ultimo dei problemi. Il problema nasce prima: Rondo non ha mai rappresentato una seria minaccia, rispetto a molti pari ruolo, al tiro e questo limita eccome tutto il suo gioco. La scusa classica in questo caso è che Rondo sia un play “vecchio stampo” più focalizzato sull’assist ma propensione all’assist non vuol dire mancanza di alternative, vedere a tal proposito ad esempio Steph Curry che resta un passatore molto sottovalutato.

La cosa che fa rabbia in Rondo è che pare abbia rinunciato a migliorare anche dove i suoi margini di crescita parevano evidenti, vedere alla voce difesa. Nonostante una buona apertura di braccia, considerando si parli di un play, e soprattutto mani velocissime Rondo non è mai stato un eccellente difensore e la cosa ha avuto prevedibili effetti tragici al suo approdo ai Mavs. Come è assurdo considerare un buono stoppatore automaticamente un ottimo difensore (Howard?) allo stesso modo un grande ruba palloni può non essere un fattore difensivo ed è il caso di Rondo. Per le stoppate si è iniziato a considerare quante di esse portino ad un effettivo recupero da parte della squadra dello stoppatore. Allo stesso modo sarebbe interessante considerare quante delle palle portino a fare punti nell’azione, guardando l’ultimo Rondo questo rapporto è deficitario, e anche le palle recuperate sono in calando. Ai Mavs Rondo rendeva l’attacco più statico sostanzialmente rovinandolo e non è un caso che dal suo arrivo i Mavs parevano aver perso già da un pò solidità, anche perchè per averlo avevano sacrificato giocatori fondamentali nelle rotazioni, vedi Crowdwer. Rondo ha poi trovato un avversario altrettanto testardo in Rick Carlisle che più di una volta si è dimostrato meno malleabile dell’ex Celtics, già di per sè poco incline a sacificarsi e ad adattarsi. E ora? Rondo potrebbe consumare “il gran tradimento” e passare ai Lakers ma anche lì un eventuale rientro di Kobe spariglierebbe le carte in tavola con esiti imprevedibili. Dal canto suo Dallas proverà a rientrare con la vecchia guardia, in primis JJ Barea e spererà in qualche improbabile go-to-guy (Ciccio Felton?) e dopo i playoff cercherà di fare ordine.

Vedremo chi avrà “Rajone”, la corte ancora non ha emesso il verdetto finale