Il fatto che sia lontano dai parquet non impedisce comunque il fatto che i riflettori siano sempre puntati su di lui, figuriamoci se inizia una personale battaglia contro le eccessiva critiche dei media, e non solo, nei confronti di un suo collega. Parliamo ovviamente di Kobe Bryant.
Tutto è cominciato dopo l’ennesima performance sopra le righe di Russell Westbrook da 54 punti con 43 tiri dal campo. Il Black Mamba dei Los Angeles Lakers è intervenuto su Twitter con un
semplice, ma quanto mai eloquente, #StopIt a supporto della seguente immagine:
#StopIt pic.twitter.com/pPRO8BnF4P
— Kobe Bryant (@kobebryant) 13 Aprile 2015
Il penta campione NBA ha poi proseguito in maniera dura: “Le persone troveranno sempre un modo per criticare. L’unico modo per zittirli è vincere. E’ la sfida che io e Jordan abbiamo accettato. I media dicevano che Michael tirava soltanto, che Magic era un mangia allenatori (coach killer), che Shaq non si impegnava, che LeBron non sapeva gestire la pressione, che gli Spurs erano troppo vecchi. Quello che voglio dire è che prima o poi ci passiamo tutti. Le critiche. Gli elogi. Le vittorie. Le sconfitte. Essere l’eroe. Essere il cattivo. E’ un ciclo bellissimo”.
Come se non bastasse, in risposta ad un utente il quale sosteneva che LeBron dovesse ancora dimostrare che può vincere senza due superstar, Kobe ha aggiunto: “Non deve dimostrare nulla. Io avevo Shaq, poi Pau (Gasol, ndr). Jordan aveva Pippen. Magic aveva Worthy e Kareem. Tutti abbiamo avuto grandi compagni di squadra”.
Il Black Mamba è pur sempre il Black Mamba.
Photo: Keith Allison