Lauren Hill era una ragazza di 18 anni come tante, che dei suoi sogni voleva farne la sua vita. Ma proprio questa vita, un giorno l’aveva messa davanti ad un terribile verdetto, un anno fa: rara forma di tumore al cervello, inoperabile, con poche possibilità di vivere più di qualche mese.
Questa triste sentenza non ha abbattuto Lauren e non ha frenato la sua voglia di diventare una giocatrice di basket. La Ncaa ha anticipato l’apertura di campionato, dal 22 al 2 Ottobre 2014, per farla giocare con la maglia del suo college, il Mount St.Joseph. Ha giocato la sua ultima partita con uno standing ovation di 10.000 spettatori che hanno elogiato i suoi canestri e la sua incredibile forza nel lottare contro la morte. Sui Social è partita una campagna di solidarietà e appoggio a Lauren, per la sua battaglia, dalle campionesse di WNBA ai campioni di NBA. Lauren non ha commosso solo l’America ma tutto il mondo.
E’ morta 3 giorni fa, dopo aver dimostrato che credere nelle cose le fa vivere davvero, e lei ha vissuto più di quanto i medici potevano immaginare, perché la sua positività la faceva respirare ogni giorno di più.
Tra i suoi pensieri ricordiamo:
“Trova la luce in ogni momento”
“Dite che ho dimostrato al cancro chi comandava?”
“Non ho mai pensato neanche per un attimo, di arrendermi “
A 19 anni si spegne una stella che non ha potuto brillare in terra, ma che rimarrà per sempre un esempio non solo sportivo ma di vita. Come può un’adolescente avere tanta forza, coraggio e determinazione mentre sa che potrebbe morire da un momento all’altro? Lauren era un angelo che sognava la WNBA, una leader indiscussa. #riplaurenhill